E’ stato come fare un piccolo tuffo nella storia recente della Chiesa aretina-cortonese-biturgense. L’inaugurazione della nuova sede Caritas diocesana è stata caratterizzata da un «fil rouge» che ha collegato il passato e il futuro della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Come dire, cambiano le persone, ma l’impegno resta sempre lo stesso. È stata infatti suor Rosalba Sacchi, direttrice della Caritas per 13 anni, prima di passare il testimone a don Giuliano Francioli nel 2010, a tagliare il nastro della nuova struttura. A fianco a lei monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, per 10 anni guida della chiesa aretina-cortonese-biturgense. «Tornare ad Arezzo è stato un tuffo al cuore. Dieci anni sono tanti e non si possono dimenticare», ha detto un commosso Bassetti.«Era un gesto dovuto, un riconoscimento a chi prima di noi ha permesso questa inaugurazione», ha spiegato l’arcivescovo Fontana. «Fu infatti proprio Bassetti ad aprire in questo edificio – precedentemente di proprietà della Congregazione vincenziana – la prima sede della Caritas diocesana. Ora, con i nuovi locali, l’impegno viene rilanciato all’insegna del decoro e del rispetto per i poveri», aggiunge il direttore, don Giuliano Francioli. I servizi della Caritas si dislocheranno sui quattro piani della palazzina, accanto a quella utilizzata fin ora come sede. Il nuovo centro sarà dotato di ascensore e privo di barriere architettoniche. Il seminterrato ospiterà 75 metri quadrati di magazzino e il deposito farmaci per l’ambulatorio. Avrà invece un ingresso indipendente, sul lato di via Fonte Veneziana, la sala delle associazioni, che Caritas ha scelto di mettere a disposizione di tutte quelle realtà associative aretine che non dispongono di una sede fissa. «Abbiamo cercato con questi interventi di far si che la struttura fosse il più funzionale possibile. L’edificio poi doveva essere in grado di trasmettere serenità a tutti i suoi utenti», ha spiegato l’architetto Mario Maschi che ha realizzato il progetto portato avanti dall’impresa edile Dilio Mori. L’investimento complessivo è stato di circa 800mila euro: ai 600mila euro di appalto, finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana, si sono sommate le spese per l’arredamento e la fornitura delle strumentazioni tecniche, a cui hanno fatto fronte Caritas e diocesi.Lorenzo Canali