Toscana

Quarrata, una due giorni sull’olio nuovo

Una due giorni sull’olio extravergine d’oliva: collettiva di pittura, mostra con lavori di studenti, presentazione di un libro sui modi nuovi per interpretare il lavoro in agricoltura, degustazione dell’olio e merenda finale a base di pane e olio. Il tutto («Olio novo») sabato 30 e domenica 31 gennaio a Quarrata (Pistoia) nel Polo Tecnologico su iniziativa di «Agorà», circolo di cultura politica guidato da Renata Fabbri assai attiva su tematiche di attualità e nella riscoperta del territorio.

In questo caso il territorio, da sempre vocato alla coltura dell’olio d’oliva, è il Montalbano (catena montuosa fra le provincie di Pistoia, Prato, Firenze) ed è proprio ai «Colori del Montalbano» che si intitolano la collettiva di pittura con artisti locali (Gianfranco Gaggioli, Salvatore Magazzini, Nicla Nerozzi, Vania Paolieri, Graziano Vannucci) e la mostra con opere realizzate dagli studenti delle Elementari e Medie di entrambi gli Istituti Comprensivi quarratini. La mostra – visitabile entrambi i giorni dalle 16 alle 19:30 – terminerà domenica con la premiazione dei vincitori e con la più tradizionale e sobria delle merende possibili: pane e olio.

Sabato 30, alle ore 17, verrà presentato un volume («Contadino 2.0») di Riccardo Clementi che narra la vera storia di un giovane toscano impegnato in una azienda agricola che vuole coniugare tradizioni e innovazione. Domenica 31 gennaio, con l’agronomo Ugo Damerini, pomeriggio di degustazione dell’olio d’oliva secondo le regole del metodo ufficiale comunitario. Una iniziativa, già svolta con notevole successo a fine novembre, e adesso riproposta con l’obiettivo di ampliare la conoscenza sulle caratteristiche di questo prodotto (chi è interessato si affretti. Pochi i posti ancora disponibili. Telefonare 347 0935980).

Nel presentare questa iniziativa (che ha il patrocinio del Comune di Quarrata e si svolge con la collaborazione di Villa Zaccanti, Fondazione Giorgio Tesi Group, Fondazione BCC Pistoia e Vignole Montagna Pistoiese, Studio Agro-Dendro) Agorà lancia l’invito a riscoprire, nelle terre del Montalbano, anche un patrimonio non solo naturalistico ma storico, riguardante cioè il lavoro dell’uomo nel corso dei secoli: i circa 800 km di muri a secco («sette volte di più di quelli del Chianti fiorentino») e gli oltre 1.000 ettari di terrazzi quasi tutti utilizzati da una olivicoltura tradizionale. Non manca un allarme («Fino a quando potremo godere del bel paesaggio del Montalbano venendo meno una conveniente coltivazione degli olivi?») strettamente legato a sempre più frequenti condizioni di abbandono agricolo di un territorio, le colline di Leonardo da Vinci, che natura e storia consegnano a chi non sempre, oggi, è in grado di apprezzare e di tutelare.