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Quaresima, il digiuno senza carità è come una dieta per la linea
C’è da chiedersi se queste trasformazioni della mentalità e del costume abbiano veramente contribuito a migliorare la «qualità della vita», per usare un’espressione che lo stesso consumismo ha messo in voga. Il moltiplicarsi degli stimoli e delle sollecitazioni fa loro correre il rischio di annegare in una «grande abbuffata» come suona il titolo di un vecchio film che in Quaresima andrebbe rivisto dove perdono la loro forza e il loro fascino. Allo stesso esito porta spesso la fine dell’attesa che prima separava l’esigenza dalla sua soddisfazione. L’oggetto che veniva acquistato con grande sacrificio era conservato con cura e lo si trasmetteva come un prezioso tesoro di padre in figlio. Ciò che oggi si acquista senza fatica, invece, ha un valore del tutto effimero e viene trattato nella logica dell’«usa e getta». Anche nella sfera dei rapporti umani, la caduta di tutti i tabù del sesso non sembra aver reso gli uomini e le donne più felici anzi, proprio sotto il profilo squisitamente sessuale, si registra una caduta dell’erotismo che è direttamente proporzionale al suo appiattirsi sulla logica del consumo di massa.
La verità è che il limite è fondamentale per l’identità di una vita umana, così come lo è l’attesa, che ne costituisce, in fondo, la proiezione nel tempo. I volti e le forme delle statue non emergono dai blocchi di marmo se non si ha il coraggio di rinunziare a una parte del marmo stesso e di scolpirlo coraggiosamente fino a ridurne le dimensioni. Il problema delle società occidentali, oggi, è costituito da un sovrabbondante benessere che finisce per infiacchire le personalità, rendendole fragili e perplesse. Niente tranne la mancanza assoluta di possibilità paralizza la libertà quanto l’eccesso di possibilità. Emblematico il diffondersi, davanti alla televisione, dello zapping: l’ansia di dare un’occhiata a tutti i programmi alla fine impedisce di seguirne davvero uno.
La Quaresima è il tempo in cui veniamo invitati a riflettere sui meccanismi di cui solitamente siamo vittime e a prenderne le distanze. Un’immagine inesatta la presenta come un periodo di tristezza; invece, è un momento di liberazione e la libertà produce gioia. Se il consumo smodato rende obesi, pesanti, schiavi delle cose, la Quaresima si caratterizza proprio perché ci restituisce a noi stessi e a un corretto rapporto con le creature. Non per nulla il senso della penitenza quaresimale viene visto, dalla tradizione cristiana, più nella disponibilità ad amare i fratelli specie i poveri che non nella rinunzia materiale al cibo o alle comodità. Un digiuno senza carità assomiglierebbe a una semplice dieta, e di quelle, per problemi di linea, se ne fanno anche troppe.
Basterebbero queste semplici riflessioni a evidenziare che il Vangelo, rispetto alla società in cui viviamo, è molto più rivoluzionario della vecchie ideologie. A patto che lo si prenda sul serio. La Quaresima è un’occasione per farlo.