Vita Chiesa

QUARESIMA, DA FIRENZE E PRATO UNA SCUOLA IN ERITREA

Le Caritas di Firenze e di Prato tornano in Eritrea. L’anno scorso fu per la costruzione di due acquedotti, nove pozzi e una conduttura per portare l’acqua a numerosi villaggi. Quest’anno, il nuovo progetto proposto insieme per la Quaresima 2004 riguarda la costruzioen di una scuola. «La filosofia dei progetti in Eritrea – spiega Rodolfo Giusti, che ne è referente per la Caritas pratese – è quella di sostenere chi in situazioni di difficoltà cerca di uscirne dandosi da fare personalmente» Non si tratta solo di raccogliere offerte, ma di continuare dei rapporti di solidarietà già iniziati che stanno portando dei frutti evidenti. Senza contare che l’Eritrea vive una situazione sempre peggiore: pochi giorni fa i principali quotidiani nazionali, a partire dal Corriere della Sera, si sono occupati dei rischi creati da una pericolosa dittatura.

Il nuovo progetto riguarda la diocesi di Keren, ed in particolare il villaggio di Hagaz (circa 120 km a nord ovest dalla capitale Asmara), dove è in fase di realizzazione un complesso scolastico per circa 350 alunni. La scuola ospiterà anche un «centro di promozione donna» in un paese in cui la popolazione femminile, pur se fondamentale per l’organizzazione sociale, non è adeguatamente considerata. Sorgerà anche un punto di informazione e di prevenzione dell’Aids, che in Eritrea è molto diffuso. Il progetto della scuola di Hagaz, sotto la diretta responsabilità del vescovo di Keren, mons. Kidane e gestito dalla Caritas locale, è molto articolato, perché oltre alle aule sono previste anche delle infrastrutture scolastiche per gli insegnanti e i ragazzi. La Caritas di Prato e quella di Firenze hanno assunto impegni per circa 115.000 euro, sufficienti per la costruzione del piano terra e dei servizi.«La collaborazione tra le Caritas di Firenze e Prato – sottolinea il direttore di Caritas Firenze, don Piero Sabatini – è ormai consolidata, fin dai tempi degli interventi in Bosnia e in Kosovo, e abbraccia ormai anche il lavoro quotidiano nei settori dell’immigrazione e delle povertà. Questo fa parte di una precisa indicazione della delegazione regionale della Caritas, che favorisce e promuove le collaborazioni: insieme si possono ottenere risultati migliori».R. B.