Lettere in redazione
Quanta evasione fiscale praticata con disinvoltura
In occasione di un’intervista a «Famiglia Cristiana» Romano Prodi ha opportunamente sottolineato la necessità da parte della Chiesa di focalizzare l’attenzione sul dovere morale della contribuzione fiscale per tutti i cittadini.
Che l’evasione fiscale sia immorale e illecita probabilmente è una convinzione pressoché condivisa dalla maggioranza delle persone; ma sicuramente essa è praticata nonostante tutto con disinvoltura o per necessità da molti.
La lotta all’evasione fiscale e la giusta pressione fiscale, aumentando magari la tassazione diretta sul reddito e riducendo quella indiretta sui servizi e i beni di consumo, sono due facce della stessa medaglia e costituiscono un importante obiettivo culturale e politico-sociale.
Ho constatato direttamente che determinate categorie professionali considerano le ricevute e le fatture fiscali degli optional da rilasciarsi a richiesta dei clienti, quali spesso non hanno interesse a richiederle essendo gravate da Iva a volte furbescamente inclusa e a volte sempre furbescamente esclusa dal prezzo dichiarato. E la trasparenza è inficiata. Non potendo poi attuarsi né deduzioni né detrazioni fiscali al riguardo, il cliente è invogliato e costretto a chiedere fatture minorate pagando una parte del compenso al nero.
Durante una compravendita l’onorario notarile di 1.700 euro viene percepito al nero per 1.000 euro e per 700 euro viene fatturato. Accordi sotto banco tra professionisti e clienti per pagare con assegno una parte dell’onorario e una parte in contanti al nero sono sempre più frequenti. Così il cliente paga meno Iva e il professionista incassa un lauto compenso esente da tasse. A mio avviso gli onorari spesso esosi, l’imposizione fiscale indiretta dell’Iva, la verifica del reddito libero-professionale sono problemi ancora aperti e dal forte impatto sociale. La riduzione dell’Iva (compensata dall’aumento dell’Irpef) favorirebbe la soluzione. Ma anche la diminuzione degli onorari e le deduzioni/detrazioni fiscali sono doverose.
La categoria dei medici merita un discorso a parte. Moltissimi sanitari, anche cattolici, praticano il regime libero-professionale e non sempre rilasciano la ricevuta sanitaria esente da Iva e deducibile fiscalmente. Diversi pazienti anziani per pudore o per altro non chiedono agli specialisti le ricevute sanitarie, pagano interamente gli onorari che vengono incassati al nero dai medici. È una doppia ingiustizia che grida vendetta. Altra pessima abitudine di alcuni medici è quella di prendere mance di 30-40 euro per visite domiciliari che dovrebbero essere espletate gratuitamente.
Il cittadino interessato alla cosa pubblica, magari lavoratore dipendente, non può sobbarcarsi tasse e imposte percepite come gravose e ingiuste; quindi non può essere criticato se viene costretto in circostanze particolari ad un’evasione fiscale.
Pagare le tasse lo ha ricordato con ironia anche il Papa in una recente udienza del mercoledì non ha mai fatto piacere a nessuno, nonostante che sia alla base di ogni consorzio umano. Per questo ha poco senso contrapporre come fanno alcuni i cittadini onesti, che pagano quanto dovuto, a quelli disonesti, che invece evadono più che possono. O giustificare certe forme di evasione, con il cattivo uso dei soldi pubblici (che pure esiste), quasi a dire che se invece venissero spesi con accortezza saremmo tutti felici di fare la nostra parte. La vera contrapposizione è piuttosto tra chi può evadere perché le leggi o la mancanza di controlli glielo permettono e chi invece è obbligato a pagare le tasse regolarmente. Per questo ho sempre visto di buon occhio l’introduzione di sistemi che mettano in moto meccanismi virtuosi. Anche a me è capitato di sentirmi proporre da medici e specialisti parcelle ridotte, purché «al nero», ma ho sempre avuto un’arma per rifiutarle: la mia cassa mutua integrativa (per la quale pago cifre consistenti) mi restituisce in parte o in toto le spese sostenute, purché siano regolarmente documentate. Se lo potessimo fare tutti e in tutti i campi (dagli idraulici… alle badanti) l’evasione si ridurrebbe notevolmente permettendo di ridurre anche la pressione fiscale.
Claudio Turrini