di Emanuela PietraroiaVerifica in itinere per il cammino pastorale diocesano, che ha visto chiudersi una prima fase di catechesi guidate dal Vescovo di zona in zona. L’invito di mons. Simoni a prendere in mano la Bibbia non è rimasto deluso. «L’iniziativa è caduta su un terreno desideroso di fare un’esperienza di questo tipo, secondo quanto si può giudicare dalla partecipazione attiva delle persone»: tenta una prima analisi don Gianni Gualtieri, coinvolto nel preparare le schede di approfondimento della Bibbia, sulle quali sono impostati nove incontri parrocchiali e zonali, iniziati con la visita del Vescovo. «Si viene incontro a una sensibilità che c’è già, all’esigenza di approfondire la nostra fede e questo è un primo segnale positivo», continua don Gianni. In particolare sulla Prima Lettera di Pietro – nel rispetto anche delle indicazioni in preparazione al Convegno nazionale che si terrà a Verona nel prossimo ottobre – si concentra lo studio della Parola di Dio del cammino diocesano: «È un testo scritto per aiutare i cristiani in una situazione difficile, nella quale si trovano ad essere anche derisi ed è di straordinaria attualità anche per una città come Prato che, specchio di una situazione più ampia, ha bisogno di riscoprire le proprie radici cristiane». E sulla Parola di Dio già diversi gruppi nella nostra diocesi, attivati di recente con l’iniziativa promossa dal Vescovo o da lungo impegnati nello studio della Scrittura, impostano il loro cammino. Per la necessità di un coordinamento dell’Apostolato biblico è stato affidato l’incarico di responsabile a Aurora Macrì, già impegnata nell’Ufficio catechistico diocesano. «È ancora presto – spiega Macrì – per avere un quadro d’insieme della situazione pratese: dal convegno nazionale tenutosi a Roma in febbraio sul tema “Parola di Dio e liturgia” ho potuto comprendere alcuni fattori comuni all’apostolato biblico nel nostro Paese. Sono tanti gli animatori dei gruppi biblici, c’è una nuova attenzione dei parroci in questa direzione e c’è bisogno di un raccordo diocesano: tutti questi elementi sono propri anche della nostra realtà pratese». La prima iniziativa dell’apostolato biblico è stata il tentativo di un’indagine diocesana, della quale si attendono ancora gli esiti, con la quale si intende fare una sorta di «censimento»: «Restiamo a disposizione – sottolinea ancora Macrì – per quanti volessero segnalarci l’esistenza di gruppi di studio della Bibbia. E soprattutto attendiamo proposte e richieste per le quali siamo pronti ad attivarci». Intanto alcune proposte sono state rivolte ai catechisti, in molti casi anche animatori dei gruppi biblici, in modo da fornire una formazione sullo studio della Bibbia. Nel sensibilizzare alla preghiera e alla lettura della Scrittura è da considerare anche l’aspetto dell’impegno: «Il cammino biblico non è facile, – conclude don Gianni Gualtieri – prevede impegno e fatica. È impegnativo, ma non proibitivo: il fatto che in tanti mostrino disponibilità in tal senso significa che hanno capito l’importanza del messaggio che Dio ci dà attraverso la Parola per affrontare i nostri tempi».