Opinioni & Commenti

Quando il calcio rimescola politica e campanili

di Marco LapiDopo l’estate del calcio nel pallone sta finalmente tornando il pallone nel calcio. Serie B a parte, s’intende, perché qui i suoni sono tutti da accordare. Al momento in cui scriviamo, infatti, non si sa ancora quando e come si partirà: l’ultima proposta del presidente del Livorno Spinelli – penalizzare le ripescate e soprattutto la Fiorentina – ha riscosso diversi favori tra i colleghi presidenti. Ipotesi alternativa, impedire eventuali promozioni in A alle famigerate quattro. Con la conseguenza che, una volta raggiunta la salvezza matematica, possano mettersi a giocare il resto del campionato alla stregua di una bella serie di amichevoli, vedendo magari di favorire le avversarie «simpatiche» e di rendere la vita difficile a quelle con i presidenti più ostili. A cominciare, magari, proprio dagli amaranto, per una volta uniti ai pisani – sia pure per motivi diversi – negli strali contro Firenze. A differenza di altri amaranto, quelli di Arezzo, certamente grati per la B a 24 squadre che ha regalato loro il ripescaggio in C1.

n questo rimescolamento di spiriti di campanile, non può passare sotto silenzio il fatto che per la seconda volta nei campionati a girone unico giocano in A due toscane diverse dalla Fiorentina. Il precedente, però, è di buon auspicio solo per quest’ultima: al termine del campionato 1938-39, infatti, Livorno e Lucchese retrocessero entrambe in B e i viola furono nuovamente promossi in A. Empoli e Siena, dunque, facciano i debiti scongiuri e i bianconeri di Papadopulo non gioiscano troppo per il pari contro il Perugia: Gaucci, chissà, potrebbe tirar fuori qualche altro ricorso – magari contro il contestato arbitraggio di Rodomonti – dopo quello del Catania che ha innescato tutto il polverone.

Nell’attesa di rivedere Di Livio e compagni in campo, siamo certi che i fiorentini avranno dato e continueranno a dare con simpatia un’occhiata ai risultati della C2. Dove quest’anno gioca, tra l’altro, la Carrarese, regolarmente iscritta dopo il sofferto passaggio di proprietà. Ma con una nuova angoscia: in questo calcio pazzo, i presidenti più scatenati potrebbero chiederne addirittura la radiazione. Nel dubbio che sia, in realtà, la squadra di Carraro.