Prato
«Qualità ed efficienza, così salveremo Ataf»
L’offerta con cui il raggruppamento di imprese capeggiato da Ferrovie si è aggiudicato la gara è stata di 18 milioni e 900mila euro (la base d’asta era 12,4 milioni). Con questa cifra, la cordata di imprese si è aggiudicata il ramo Tpl (ovvero trasporto pubblico locale) di Ataf Spa, insieme alle partecipazioni, eccetto quelle in Tram di Firenze e Firenze Parcheggi.
«L’amministratore delegato di Ferrovie, Moretti, era interessato alla gara per Ataf, per creare i presupposti, insieme a Busitalia, a dare continuità al suo progetto di trasporto pubblico sul territorio», soddisfatto, il presidente di Cap, Giuseppe Gori, commenta l’alleanza con l’azienda ferroviaria per «la conquista» di Firenze. «Al di là del prestigio, siamo stati stimolati da questa avventura tutta italiana. Il nostro obiettivo era difendere il territorio. Ci interessava, in particolare, chiudere il cerchio sulla piana fiorentina. Diventando (dopo anche l’affitto del ramo d’azienda di Lazzi) sempre più azienda di riferimento in Toscana».
Eppure, presidente Gori, Ataf è una patata bollente. In tanti, troppi, ormai, ci hanno provato a risanarla…
«Ataf è una patata bollente, è vero. Il sindaco stesso di Firenze Renzi dice che Ataf è costata ai fiorentini 42 milioni dal 2001 al 2009. Siamo consapevoli che c’è da fare molto. Nessuno può pensare che non sia successo nulla. Noi però vogliamo gestire per migliorare la qualità del servizio, gestire per i cittadini. La partita del trasporto pubblico deve impegnare e coinvolgere enti e istituzioni».
Quale sarà l’apporto di Cap accanto a un gigante come Ferrovie?
(dal numero 27 del 15 luglio 2012)