Cultura & Società
«Pueri cantores», quelle voci bianche nate agli albori del Medioevo
di Sara D’Oriano
Le «voci bianche», ovvero i cori composti dai bambini in Toscana non sono diffusissimi, ma meritano un capitolo a parte in questo nostro viaggio tra le esperienze vocali.
I «pueri cantores» nascono agli albori del medioevo, in ambito strettamente religioso. Oggi, le diverse esperienze nascono tutte con la profonda convinzione dell’importanza dell’educazione musicale nell’intera esperienza educativa dei bambini.
Del 2003 è l’esperienza delle «Voci bianche dei colli fiorentini». Così si esprimono i suoi fondatori, Fernando Guerrieri e Silvia Lotti: «Crediamo profondamente in quello che il canto può insegnare e dare al bambino stesso, senza fatica e con piacere, e che può utilizzare in qualsiasi momento della sua vita, ma anche per riportare in vita una antica tradizione Italiana delle voci bianche risalente a tempi assai remoti».
Nata a San Donato in Poggio (in provincia di Firenze), oggi i corsi di questa associazione musicale si sono estesi grazie al moltiplicarsi delle collaborazioni con le scuole di musica di Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle Val di Pesa, Castelfiorentino, Castellina in Chianti, Greve e infine a Sambuca Val di Pesa.
Cento, fino ad oggi, i bambini che hanno fatto parte del coro per lunghi e brevi periodi. 50 i bambini dai 6 anni ai circa 16 anni regolarmente iscritti. La loro attività si concentra sull’animazione delle varie messe dalle piccole chiese locali sino alla Basilica di San Pietro in Vaticano, cantano a cappella, con strumenti vari e con orchestre complete; da soli e con cantanti di vario genere; davanti ad un pubblico piccolo sino ad un pubblico di 10 mila persone. Un’attività a 360 gradi, che permette ai bambini di apprendere la disciplina e il lavoro di gruppo, la lealtà e l’impegno. Il risultato lo esprimono ancora una volta i fondatori: «Lo sforzo volontario ed economico da parte dell’associazione nei confronti di questi bambini, è ricompensato dai loro canti, e dai loro sorrisi di gioia, nel poter fare ciò che è naturale e piacevole. Inoltre, dimostrano agli adulti, di conseguenza aumentando la loro autostima, che anche i bambini possano fare qualcosa d’importante, cioè trasmettere con i propri canti la genuina felicità che è in ognuno di loro».
Un’altra importante esperienza corale della nostra regione è quella dei «Piccoli Cantori di San Nicola», nata nel 1963 a Pisa per opera di Padre Renzo Spadoni, parroco della Chiesa di San Nicola, il quale, durante un soggiorno in Francia, ascoltando un coro di fanciulli cantare le lodi, rimase così affascinato che, di ritorno a Pisa, radunò alcuni bambini che frequentavano il catechismo per dar vita ad un coro di voci bianche maschili. Dopo pochi mesi il coro incominciò a cantare alle messe domenicali, richiamando numerosissime persone da tutta la città.
L’esperienza si estese al punto che nel 1986 si decise di formare anche il Coro di Santa Lucia, in seguito all’esigenza di impegnare nel canto anche voci femminili, e nel 1993 i due cori sono stati riuniti nel Coro dei Piccoli Cantori di San Nicola e Santa Lucia.
Oggi, i bambini impegnati sono 35, diretti da Emma Zanesi. Dal 1965 fino ad oggi, il coro ha partecipato a numerose cerimonie, concerti, concorsi e rassegne, fra cui la XX Rassegna di Cappelle Musicali di Loreto. Ha partecipato a Congressi nazionali e internazionali tenutisi a Roma, in Olanda, in Gran Bretagna e in Francia.
I piccoli «cantores» hanno anche inciso un cd dal titolo «Quam Dilecta» con Petra Magoni, accompagnati dal contrabbassista Ferruccio Spinetti.
In tutti questi anni, l’impegno dei genitori e degli organizzatori è sempre stato quello di mantenere vivo il principio di servizio di Padre Renzo. Scrivono i responsabili: «Malgrado la precarietà in cui è costretto, per natura, a vivere un coro di voci bianche, il gruppo resiste alle sollecitazioni di altro genere alle quali i ragazzi di oggi sono soggetti e rimane pertanto un gruppo affiatato sostenuto dalla costante presenza dei genitori con i quali divide momenti di gioia, di coesione e di grandi emozioni».