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PROVINCIA E DIOCESI DI PRATO RESTAURANO TOVAGLIA DELLA BASILICA DELLA NATIVITA’ A BETLEMME
I fili d’oro e seta che disegnano tralci di vite, grappoli d’uva e spighe sono tornati al loro posto più splendenti di prima e anche l’elegante velluto rosso, consunto e strappato in più punti, è stato pazientemente ricostruito. È stato un intervento certosino quello che ha permesso di restaurare la preziosa tovaglia da altare ottocentesca della Basilica della Natività di Betlemme.
Il lavoro è stato finanziato dalla Provincia di Prato, attivata dalla Diocesi, e condotto dalle restauratrici del Museo del tessuto. A presentare l’intervento appena ultimato, questa mattina, sono stati il presidente della Provincia Daniele Mannocci, l’assessore Fabio Giovagnoli, don Santino Brunetti della Caritas, Filippo Guarini e Daniela Degl’Innocenti, del Museo del Tessuto.
La tovaglia tornerà in Terra Santa il 20 aprile. Don Brunetti e l’assessore Giovagnoli, nell’ambito di una nuova iniziativa promossa dal Comitato pratese per la pace in Palestina, la riconsegneranno a padre Michele Piccirillo, il francescano che è uno dei massimi studiosi dell’archeologia e dei beni culturali di quest’area che ne aveva chiesto il restauro.
Il finissimo intervento è stato condotto dalle restauratrici della Tela di Penelope. Quattro giovani donne diplomate all’Opificio delle pietre dure che dopo un corso di formazione finanziato dalla Provincia hanno dato vita a un consorzio. Fitta la loro collaborazione con il Museo del tessuto che dispone di un laboratorio di restauro tecnologicamente avanzato. La storia pubblica della tovaglia comincia nel 1855 quando venne donata dall’arciduca Ferdinando Francesco d’Austria, fratello di Francesco Giuseppe, che fu viceré del Lombardo Veneto. Il manufatto, che al centro porta lo stemma del committente, fu con tutta probabilità eseguito da maestranze austriache. La tovaglia è stata oggetto di accurata pulitura con la rimozione dei depositi di cera, dei rammendi impropri e delle colle. Con ago e filo e l’inserimento di supporti di seta si è provveduto a consolidare le zone lacerate.