No al disegno di legge sulla riapertura delle case di appuntamento per le prostitute: lo afferma, con forza, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, che da oltre venti anni lotta per la liberazione delle donne schiavizzate a causa della prostituzione e per il loro recupero. Per l’associazione non si può risolvere un fenomeno così complesso eliminando esteticamente il problema permettendo che esso si possa trasferire nelle nuove case di appuntamento. Infatti, a giudizio della Comunità Papa Giovanni XXIII, tale proposta legislativa non colpisce neppure la domanda bensì la maschera, lasciando inalterato l’orrore che colpisce oltre 100.000 donne straniere sulle strade e un numero ancora più rilevante e indefinito nei locali, alberghi, appartamenti. La nostra Associazione continua la Comunità Papa Giovanni XXIII – non starà a guardare e farà di tutto per impedire che un tale ddl venga approvato. Se sarà necessario manifesteremo in tutta Italia il nostro dissenso, in ogni parrocchia e ambito in cui potremmo sensibilizzare l’opinione pubblica e se necessario promuovendo anche un referendum abrogativo per abbattere questa ingiustizia e sappiamo che il mondo cattolico e anche tante associazioni laiche impegnate ci appoggeranno e sosterranno.Sir