Cultura & Società

Progetto Patchworld, frammenti del mondo

di Sara D’Oriano

Con uno sguardo rivolto al mondo e alle influenze della musica d’importazione, è il Progetto Patchworld. Germogliato nel 2000 a San Vincenzo (LI), (come si legge sul sito www.patchworld.it/), il progetto «Frammenti di mondo», nasce come «tribù vocale» per «creare ponti tra le culture apparentemente più distanti». 25 elementi provenienti da diversi paesi di tutto il mondo (italiani, africani, slavi, latino americani, arabi), con età che variano dai 18 ai 60 anni, danno vita a uno spettacolo particolare, fatto di coreografie poliritmiche, che si esprimono attraverso il canto e percuotendo lunghi bastoni decorati. Il loro repertorio s’ispira alle radici dei popoli di tutto il mondo raccogliendo frammenti «patch» dalle culture più disparate e più nascoste. La musica che ne viene fuori è un mosaico di timbri e sonorità diverse che interagiscono creando dei ponti fra le apparenti diversità. Naturalezza, forza ed essenzialità del messaggio ne sono le premesse artistiche.

Nata in seno all’associazione giovanile «Nobiscum» da un progetto di Sabina Manetti (attuale «capo tribù») «Patchworld» ricerca l’utilizzo «della voce, del corpo e delle percussioni in modo diverso, più in contatto con la terra, più vicino al Cielo, più aderente all’Uomo».

Iniziato come corso settimanale di sperimentazione vocale collettiva aperto a tutti, il progetto si è quasi subito evoluto, divenendo associazione corale nel 2002.Attraverso il proprio canto, «Patchworld» si è unito alle battaglie di Amnesty International e Emergency e ha partecipato attivamente a numerose campagne di sensibilizzazione sui progetti più vari, messi in atto da Portofranco, Coop, Arci Toscana, Nelson Mandela Children Found, Associazioni per un Commercio Equo-Solidale e Cesvot solo per citarne alcuni.

Improvvisazione e coralità organizzata sono alla base del successo, perché, come sottolinea Sabina Manetti: «L’istinto creativo esiste in ognuno di noi e non appartiene solo a pochi eletti».

Numerose le collaborazione con altri nomi noti dell’ambito corale e le partecipazioni a manifestazioni di rilievo, tra cui: il XXI Festival di Montalcino, Fabbrica Europa ’03 Firenze con Daniele Sepe e Banda Improvvisa di Orio Odori e Giampiero Bigazzi, 5° Festival Music World di Fivizzano, dove ha riportato una menzione speciale per la ricerca nella vocalità popolare.

L’attività del coro ruota inoltre attorno a proposte di attività di laboratori e seminari che favoriscano l’integrazione attraverso l’educazione alla pace e alla comunicazione. Un’attività a 360 gradi:

«Il canto corale, che è espressione diretta e spontanea di un popolo – scrive Michela sul sito di Patchworld – sembra il battito della terra che pulsa attraverso chi vuole dare una voce… e tante voci insieme aggiungono a questo battito l’energia che scaturisce dal sentirsi forti insieme… noi e la terra e poi gli altri, l’amore è una cosa semplice».