Toscana

PROCURA FIRENZE AVVIA VERIFICHE SU CASO «ESPRIT»

(ASCA) – La Procura di Firenze ha acceso un «faro» sul caso del consorzio «Esprit», al centro in questi giorni della polemica politica in Toscana. è quanto si apprende da fonti giudiziarie. Il caso era stato sollevato dal Pdl della Toscana che ha chiesto spiegazioni alla Giunta sui finanziamenti affidati a Esprit, consorzio che è presieduto dalla moglie dell’assessore all’agricoltura della regione Toscana, Gianni Salvadori (Pd). Ieri si è svolto il dibattito in Consiglio e l’attenzione della Procura, sempre secondo quanto si apprende, è partita proprio dagli articoli di stampa pubblicati sulla vicenda. Sulla vicenda «Esprit», ieri, in Consiglio regionale, sono intervenuti l’assessore alla formazione Gianfranco Simoncini e il presidente Enrico Rossi. “La Società consortile Esprit – ha detto Simoncini – si pone esclusivamente in veste di gestore e non di beneficiario diretto dei fondi, e lo stesso vale per l’ATI Esprit3 nel periodo successivo. In tutto ciò, non esiste alcuna deliberazione della Giunta toscana riferibile a tale soggetto”. Inoltre, ha affermato l’assessore, la moglie di Salvadori non risulta né azionista, né dipendente di Esprit, essendo dipendente della Società Centro Servizi Srl, dalla quale è stata distaccata presso Esprit. Per quanto riguarda l’assessore Salvadori, “non ha avuto nessun ruolo e responsabilità istituzionale perché tutti gli atti relativi alla vicenda afferiscono all’assessorato competente sul FSE, sotto la mia responsabilità e quella del mio predecessore Paolo Benesperi”. Quella dei finanziamenti a «Esprit» è “una vicenda non solo corretta giuridicamente, come ci hanno riconosciuto anche i firmatari delle due interrogazioni, ma assolutamente trasparente”, ha sottolineato Rossi, chiedendo di “cessare questa gogna personale e di discutere sul piano politico. In dieci anni non avevo mai visto un attacco personale di questo genere”. Il PdL, la Lega Nord e l’Udc, però, si sono detti non soddisfatti dalle precisazioni della giunta e hanno chiesto una commissione di inchiesta dell’assemblea, che sarà istituita.