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PROCREAZIONE: CARLO CASINI (MPV), LEGGE IMPERFETTA MA LA DIFENDEREMO

La legge sulla procreazione assistita «non è perfetta, ma la difenderemo». E se si raggiungesse il quorum per un referendum abrogativo? «Non si va nei seggi a dare un contributo alla morte». Questa, in sintesi, la posizione del Movimento per la vita, riassunta oggi a Firenze dal suo presidente nazionale, l’eurodeputato Carlo Casini. Secondo Casini, le linee guida per la procreazione medicalmente assistita – approvate il 14 luglio scorso dal Consiglio superiore di sanità e, in parte, anticipate ieri dal ministero della Salute – «dimostrano come da diversi mesi siano state diffuse false informazioni sulla legge 40/2004”.

Il presidente del Movimento definisce «inaccettabile il tentativo di riportare il Paese in un clima di contrapposizione ideologica» su questi temi e sostiene che abbattervi contro “l’ascia referendaria serve a poco». «Guardare agli interessi del figlio – aggiunge – dovrebbe essere una cosa che ci unisce, non che ci divide”. Il Movimento per la vita annuncia inoltre l’istituzione di un comitato scientifico a difesa della legge e contro «la diffusione di informazioni false allo scopo di condizionare il modo di pensare della gente».

La posizione di Casini è condivisa anche dal vicepresidente della Regione Toscana, Angelo Passaleva. «Non c’entra nulla la questione religiosa con riflessioni che, come in questo caso, interpellano le coscienze dei singoli”, ha sottolineato stamani criticando, anche se non in maniera esplicita, l’iniziativa a favore del referendum presa ieri dalle donne consigliere e assessore regionali. «La questione etica fondamentale – ha osservato Passaleva – è capire se davanti ad un embrione siamo in presenza di una vita, cosa che secondo noi è innegabile. È su questo che bisogna confrontarsi”. «Si dice che l’analisi genetica pre-impianto – ha aggiunto Casini – serve ad accertare se un embrione è portatore di malattie genetiche. Ma si nega che per eliminare l’embrione malato bisogna accettare il costo di reprimere altre cellule sane. È ingiusto uccidere un essere umano perché malato (non lo prevede neppure la legge 194), ma ancora più ingiusto è uccidere figli sani pur di avere la garanzia (del resto impossibile) di avere un figlio senza anomalie».

Altra «inesattezza» contestata dal Movimento per la vita è l’opinione in base alla quale le cellule embrionali servano a guarire malattie. «È falso – ha affermato Casini – gli esperimenti condotti finora sui topi dimostrano che anzi possono essere altamente cancerogene». (ANSA).