Italia
Procreazione assistita, inizia l’assalto alla legge
Il Comitato referendario si è costituito formalmente il 21 luglio. Si vuole dunque far saltare la legge, contestando fondamentalmente il punto cardine, contenuto nel primo articolo: l’embrione è degno di rispetto e di tutela, perché è un essere umano nella fase iniziale del suo sviluppo. Misconoscendo questa verità, si finisce con l’affermare solo la libertà dell’adulto: libertà della donna di rifiutare l’impianto in utero (ma le linee guida del ministero hanno confermato che non può essere obbligata a ricevere l’embrione fecondato); libertà della ricerca sconsiderata sull’embrione, giungendo alla sua distruzione; libertà di far intervenire un estraneo alla coppia nella fecondazione.
Ora, la campagna referendaria è fondata sulla menzogna e su slogan ripetitivi, propri di chi non vuol ragionare; la metodologia è la stessa lo ha affermato il 15 luglio al Tg1 Marco Pannella usata per introdurre il divorzio e legalizzare l’aborto. Appaiono vecchi questi paladini della falsa libertà, responsabili di tanti mali della nostra società. Che cosa ha portato l’introduzione del divorzio? Lungi dall’essere una conquista di civiltà, ha contribuito a sfasciare l’istituzione matrimoniale e la famiglia, provocando vittime, specialmente tra i figli.
Una libertà senza responsabilità ha fatto prevalere l’egoismo. E l’aborto? È stato un crimine che non ha permesso a milioni di bambini di avere una vita ed ha contribuito a rendere la nostra società più vecchia e preoccupata del futuro. Che cosa avverrà se questi politici, che operano contro il bene comune, riusciranno a convincere gli italiani che la legge sulla procreazione medicalmente assistita è oscurantista e indegna di un Paese civile? L’essere umano sarà, ancora una volta, trattato come un oggetto e prevarrà la violenza del più forte sulla dignità del più debole.
Si rivendica la libertà della donna (secondo la dottrina femminista, l’uomo non avrebbe alcun ruolo nella maternità!), perché non si ha il coraggio di impegnarsi per la responsabilità. Si rivendica la libertà nella ricerca (secondo l’Illuminismo la conoscenza è un bene assoluto, indipendentemente dai soggetti coinvolti), perché si è presi dalla bramosia di conoscere. Si vuole la fecondazione eterologa (secondo i modelli culturali odierni, nulla deve fermare il desiderio dell’adulto), dimenticando la condizione del figlio che nascerebbe con più genitori. Davanti a queste ombre, frutto del vero oscurantismo, quello che teme la verità scientifica e filosofica, come credenti siamo chiamati ad agire nella luce per il bene dell’uomo. Occorre ribadire che la procreazione è un atto di vera libertà, perché coinvolge l’uomo e la donna nella loro reciproca donazione, disponendoli ad accogliere la vita come un dono e non come una conquista.