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PROCESSO CALCIO, STUPORE E RABBIA A FIRENZE PER RICHIESTE PALAZZI; TIFOSI: NOI DA VITTIME AD ASSASSINI

“Da vittime ci fanno passare adesso come assassini”. Questo il commento a caldo del leader della curva Fiesole Stefano Sartoni, alla notizia delle richieste presentate da Palazzi, verso la Fiorentina, al processo per Calciopoli in corso a Roma. La richiesta di retrocessione in B e 15 punti di penalizzazione sta suscitando forti e preoccupate reazioni tra i tifosi fiorentini. “Siamo fuori dal mondo – esclama Filippo Pucci, presidente del Centro di coordinamento Viola club – capisco in parte le richieste del pm, ma partendo così non possiamo che essere preoccupati ed allarmati. Mi pare ci sia una voglia di giustizialismo a tutti i costi”. Sorpreso e in ansia anche Walter Tanturli, presidente dell’Associazione tifosi fiorentini: “Sono soltanto richieste, vedremo quale sarà l’ evoluzione di questo processo. Ma attenzione, se le richieste sono eccessive potrebbero esserlo anche le reazioni”.

“A chi giova che richieste così sconvolgenti per il calcio italiano vengano pronunciate a poche ore da Germania-Italia, rivelando una inopportunità evidente?”. Così l’assessore allo sport del comune di Firenze Eugenio Giani ha commentato la richiesta di retrocedere in B la Fiorentina e di farla ripartire dal campionato cadetto con 15 punti di penalizzazione, avanzata dal procuratore federale Stefano Palazzi. “Sono profondamente amareggiato, ma dopo un’iniziale sconcerto – dice Giani – voglio sperare che il processo permetta autenticamente alle parti, per quanto mi riguarda alla Fiorentina, di far emergere gli argomenti di difesa che mi sembrano molto solidi e convincenti”. L’assessore conclude con un pensiero per la Caf. “Mi auguro che la Caf, presieduta da persona autorevole, riesca a decidere superando il clima giustizialista che, purtroppo, fino ad oggi è emerso”.

L’avvio del processo sportivo per lo scandalo del calcio suscita “preoccupazioni e perplessità” nel sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, che avrebbe dovuto essere sentito come testimone per la posizione della Fiorentina e che chiede un “processo equo e non sommario” e, soprattutto, che il tribunale sportivo non si trasformi in un “tribunale speciale”.

Nel mirino delle parole di Domenici soprattutto la decisione di non ascoltare i testi, ma anche il rischio che si possa arrivare ad una sentenza dettata dalle necessità federali del rispetto dei tempi e basata su “interpretazioni di intercettazioni telefoniche”. “Mi auguro che il processo sullo scandalo del calcio sia la sede dove sarà possibile fare chiarezza su ciò che è accaduto e poter prendere così decisioni serie equilibrate e ragionevoli. L’avvio del processo – dice però Domenici suscita in realtà preoccupazioni e non poche perplessità. Il fatto, per esempio, che si sia deciso di non ascoltare testi, tra i quali io stesso come sindaco di Firenze, non appare comprensibile. C’é da augurarsi che questo processo anziché di giustizia sportiva non diventi di giustizia sommaria, basato su interpretazioni di intercettazioni telefoniche più che su fatti e che questo tribunale – aggiunge – non si trasformi in un tribunale speciale, anziché un tribunale dove viene esercitata la giustizia nel senso più pieno del termine”. “Le decisioni in questa sede di giustizia sportiva avranno conseguenze che non si limitano al solo ambito sportivo, ma a 360 gradi e di ciò non si può non tenere conto”, aggiunge il sindaco di Firenze ricordando che per “fare un processo equo è necessario avere il tempo che occorre”. (ANSA)

Calcio, diretta sul maxiprocesso