Vita Chiesa
Preti toscani, un giorno con i monaci
Ego vobis /vos mihi: «io per voi, voi per me» è il motto scolpito all’Eremo di Camaldoli e, sostanzialmente, il tema della Giornata di spiritualità presbiterale. Quest’anno si è scelto una lectio divina per l’identità del prete, tenuta dal maestro spirituale padre Innocenzo Gargano (che insegna al Celio a Roma) e a Camaldoli in onore delle celebrazioni del Millennio del Monastero. In riconoscenza, pure, di questa lunga e straordinaria storia dei monaci, cenobiti ed eremiti, sempre più attuali nel nuovo millennio, privo di «vere» parole e di «saporosi» silenzi.
Centocinquanta circa i preti presenti e 11 vescovi: un incontro bellissimo e «necessario», per ricordarci di essere insieme e diversi, diversi ma «in unum». Particolarmente «insufflato» dalla recente visita di Papa Benedetto, l’ambiente ecclesiale aretino, con il vescovo Riccardo Fontana, ha dato senso e altezza a tutto l’incontro.
La lectio divina tenuta da padre Gargano e introdotta dal padre generale dei camaldolesi, Alessandro Barban, e dal presidente della commissione presbiterale, il vescovo Guglielmo Borghetti, è stata il perno di tutta la giornata che, come sempre, si affida a un maestro della vita spirituale dei presbiteri.
Il tema è stato dedotto dal Vangelo di Marco, 3, 13-15: l’istituzione dei Dodici. Il rapporto – permanente – di Cristo con i suoi «apostoli» è lo stesso, del Vangelo e di sempre: « Salì, poi, sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli – perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni». Qui tutta la spiritualità e la «mistica» del prete scelto da Lui, anzi «sposato» da Lui, il sacerdote ha tutto «dentro». L’importante, così, è vivere quello che si è. L’esemplare di questa accoglienza è Maria che «accoglie» il Verbo, lo «incarna» nella sua vita, nella «sua» predicazione, nel suo vivere e nel suo morire. Il tabernacolo e il Libro sono, del prete, le sue fonti e le sue mete.
Poi il pranzo, consumato nel refettorio monastico, con tanta allegria sacerdotale.
È seguita una visita guidata all’Eremo, dove si conservano intatti i segni della millenaria storia di Camaldoli: da S. Romualdo ai gloriosi momenti di cultura e di fede, con Ambrogio Traversari e gli umanisti Lorenzo il Magnifico e Leon Battista Alberti, fino al card. Ugolino di Segni, che divenne Papa nel 1227, col nome di Gregorio IX, ed era il tempo dei santi reclusi, dai quali trovò ospitalità anche S. Francesco d’Assisi.