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PRETE FIORENTINO ACCUSATO DI PEDOFILIA:PER LA DIOCESI “NON SONO EMERSI FATTI SPECIFICI”

“Da quando ha preso possesso della diocesi in tutti i casi in cui gli sono giunte notizie di possibili abusi in materia sessuale nei confronti di minori da parte di ecclesiastici, l’Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha proceduto, come prescritto, a un’accurata ponderazione circa la verosimiglianza di tali notizie”. Così una nota della Diocesi fiorentina risponde alle accuse riportate dal settimanale Panorama, riguardanti un sacerdote diocesano. “Nel caso evidenziato dalla stampa – prosegue la nota - all’arcivescovo non sono emersi specifici fatti ascrivibili ad abusi in materia sessuale nei confronti di minori. Ciò non ha permesso l’avvio di un’indagine previa che in sede canonica (secondo il canone 1717), è possibile soltanto ‘ogni qualvolta l’Ordinario abbia notizia, almeno probabile di un delitto’”.

In casi simili, spiega il comunicato, l’arcivescovo Betori “di fronte a notizie consistenti in giudizi generici raccolti per sentito dire, ha cercato verifica dell’esistenza di fatti specifici rispondenti a tali voci. L’azione per giungere al giudizio di verosimiglianza è stata sempre condotta ascoltando più persone che potevano essere informate su eventuali fatti e sentendo lo stesso accusato”.

La nota della Curia ricorda anche che in casi precedenti “non è mancata, d’intesa con la  Congregazione  per la Dottrina della Fede, l’avvio dell’indagine  previa, a cui ha  fatto seguito il processo e la sentenza di condanna”.