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Preservativi gratis ai giovani: un messaggio sbagliato
L’annuncio del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è arrivato, come si usa oggi, attraverso Facebook: «In Toscana preservativi gratis a tutti gli under 26. Una decisione che abbiamo fortemente voluto e fondamentale per contrastare malattie sessualmente trasmissibili, evitare gravidanze indesiderate, ridurre il ricorso all’aborto».
Parole che sembrano scritte apposta per far discutere: sembra richiamare iniziative del passato, quando associazioni o partiti politici organizzavano la distribuzione di contraccettivi fuori dalle scuole. Se si vanno a guardare i contenuti della delibera approvata dalla Giunta regionale, in realtà la questione è più complessa: «Con gli interventi previsti da questa delibera – ha chiarito l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – vogliamo tutelare e promuovere la salute sessuale riproduttiva dei giovani e delle donne, prevenire le interruzioni di gravidanza e ridurre i tassi di abortività, prevenire le malattie sessualmente trasmesse e la diffusione dell’Hiv. E tutto questo non si riduce alla sola erogazione gratuita di contraccettivi, ma comprende il potenziamento dell’attività dei consultori, delle campagne informative, dell’educazione sessuale nelle scuole». «Non vorrei che passasse solo il messaggio che la Regione dà i profilattici gratis – ha aggiunto ancora l’assessore Saccardi – per averli i ragazzi dovranno rivolgersi a sportelli e consultori dove, insieme ai contraccettivi, riceveranno anche materiale informativo e consigli su rischi e precauzioni».
Messa così, la questione appare già diversa. Ma sarà comunque difficile che, nell’immaginario dei ragazzi, questa delibera non faccia passare un messaggio ben preciso: che ogni comportamento sessuale è ammesso, basta usare il preservativo. Secondo i dati dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana, il 41,6% dei ragazzi tra 14 e 19 anni ha già avuto un rapporto sessuale completo, ma soltanto il 56,3% utilizza il profilattico: questa è la realtà con cui si deve fare i conti. E di fronte a questa realtà si deve stare molto attenti ai messaggi che si danno.
A Firenze c’è chi da quarant’anni si occupa, tra le altre cose, di formazione degli adolescenti all’affettività e alla sessualità: è il Consultorio Laurenziano, che svolge incontri nelle scuole, che organizza incontri madri-figlie e padri-figli, per facilitare il dialogo sui temi della sessualità all’interno delle famiglie. «È giusto che le scelte dei ragazzi – afferma Odilia Pazzi, operatrice del Consultorio – siano libere, ma per questo occorre che siano anche consapevoli. Non basta dare loro un contraccettivo, bisogna anche parlare con loro del valore della sessualità, del valore del loro corpo… Devono sapere ad esempio che la contraccezione con metodi non naturali altera la fisiologia umana». Un tema complesso. Che non si può banalizzare con un annuncio su Facebook. «Preservativi gratis», comunque lo si spieghi, è un messaggio sbagliato.