Vita Chiesa

PRESENTATO «TRITTICO ROMANO»: CARD. RATZINGER, UN PAPA CONTROCORRENTE

Un invito ad andare “controcorrente”: così il card. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha definito il “Trittico romano”, il nuovo libro di poesie del Papa presentato oggi in Vaticano. Poema in tre stanze, l’ultima “fatica” poetica di Papa Wojtyla si suddivide in una sorta di tre meditazioni in forma poetica: la prima sulla natura; la seconda sul mistero della morte e dell’aldilà (partendo dalla Cappella Sistina, luogo in cui nel ’78 è stato eletto Papa e dove verrà scelto il suo successore); la terza, infine, sulle “radici” della fede cristiana a partire dall’esperienza di Abramo.

Nella prima tavola, ha commentato Ratzinger, Giovanni Paolo II invita “a salire, a camminare controcorrente”, attraverso un “pellegrinaggio spirituale” che “conduce verso il ‘Principio'”. “Il creato, l’universo proviene da una visione”, ed è questa “parola chiave” che per Ratzinger “conduce il Papa meditante a Michelangelo, agli affreschi della Cappella Sistina, che gli sono divenuti cari”. “La contemplazione del Giudizio universale, nell’epilogo della seconda tavola, è forse la parte del Trittico che commuove di più il lettore”, ha fatto notare Ratzinger, perché “dagli occhi interiori del Papa emerge nuovamente il ricordo dei Conclave dell’agosto e dell’ottobre 1978”.

“Poiché anch’io ero presente – ricorda il Prefetto – so bene come eravamo esposti a quelle immagini nelle ore della grande decisione, come esse ci interpellavano; come insinuavano nella nostra anima la grandezza della responsabilità”. Nel “Trittico”, il Papa “parla ai cardinali del futuro conclave”, indugiando sulla “immensa responsabilità in quei giorni”, e soffermandosi sul tema dell'”eredità delle chiavi lasciate a Pietro”, che bisogna “porre nelle mani giuste”. Il tema della “salita”, ha aggiunto Ratzinger, ritorna nella terza tavola del “Trittico”: “La salita è l’ultima e decisiva fase del cammino di Abramo, iniziato con la partenza dalla sua patria, Ur dei Caldei; è la fase fondamentale nella salita verso la vetta, controcorrente, verso la sorgente, che è anche la meta”. Il dialogo finale tra padre e figlio, tra Abramo e Isacco, “è il dialogo in Dio stesso”, che ci svela “il vero volto di Dio”, il quale “dona se stesso fino alla fine” attraverso la venuta di Cristo. “Questo Dio – ha concluso Ratinger – traspare nella creazione e nella storia. Ci cerca nelle nostre sofferenze e nei nostri interrogativi. Ci mostra che cosa significa essere uomini”.Sir