Cultura & Società

PREMI: NASCE «MONITO DEL GIARDINO» PER SALVAGUARDIA AMBIENTE

Valorizzare progetti, studi e personalità di tutto il mondo che, dal giardinaggio all’economia, dalla letteratura all’industria, dalla chimica degli elementi a quella della politica, abbiano offerto speciali contributi alla difesa dell’ecosistema terrestre. E’ questo l’obiettivo del premio internazionale «Il Monito del Giardino» presentato oggi a Firenze dal presidente dell’Ente Crf, Edoardo Speranza, e dallo storico dell’arte Philippe Daverio. Il premio, promosso dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, si ispira a una delle principali icone di Firenze, il parco medievale Bardini (4 ettari), contiguo al giardino di Boboli e al Forte di Belvedere, acquistato e ristrutturato agli inizi del Novecento dal noto antiquario e collezionista d’arte Stefano Bardini. Dopo 40 anni di abbandono, proprio in questi giorni il Giardino Bardini vede completarsi un radicale processo di salvataggio con la conclusione dei restauri della secentesca villa omonima, destinata a ospitare la Fondazione Pietro Annigoni e la Fondazione Capucci, che lascia così Roma per Firenze. Due i riconoscimenti che saranno assegnati nei primi mesi del 2008: uno simbolico per governanti o amministratori e una somma pari a 30 mila euro riservata a scrittori, artisti, scienziati. Della giuria multidisciplinare del premio, ideato e coordinato dal giornalista Riccardo Monni, direttore della rivista DOC, fanno parte tra gli altri, il sociologo Domenico de Masi, il climatologo Giampiero Maracchi e Stefano Mancuso, noto per aver scoperto l’intelligenza delle piante. Da domani sarà attivo il sito www.bardinipeyron.com. E’ duplice il significato attribuito dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze al premio: da un lato saluta la rinascita del Giardino Bardini, dall’altro lo elegge a metafora dell’ecosistema mondiale, della natura oltraggiata dall’uomo, che ci sta a suo modo ammonendo. A spiegarlo è il presidente dell’Ente Edoardo Speranza che ha sottolineato l’importanza del recupero dello stesso giardino e della villa settecentesca. Il premio, ha aggiunto Speranza, “é un richiamo ambientale, ma anche estetico, secondo un punto di vista che corrisponde alla tradizione culturale e artistica di Firenze. Vogliamo onorare e incentivare quanti – ha detto -, operando per la sopravvivenza delle meraviglie che la natura ci ha dato, contribuiscono anche a salvare un ideale di bellezza”. Del resto, ha spiegato lo storico dell’arte Philippe Daverio, in Toscana “l’equilibrio del sistema ecologico è sempre stato base per l’equilibrio sociale. E anche se oggi si presentano per la prima volta motivi seri di preoccupazione, la Toscana resta exemplum da proporre all’umanità per uno sviluppo possibile”. Poi, sorridendo, Daverio ha spiegato la particolarità che il premio abbia la sua sede a Firenze, una città “con cui è inutile cercare di competere – ha detto -: non si può arrivarci perché ha fatto della staticità un modello possibile riuscendo a non fare nulla dopo il Rinascimento”, riuscendo però a vivere più che bene. Alla presentazione del premio hanno portato il loro saluto, tra gli altri, anche l’assessore del Comune di Firenze Silvano Gori e la soprintendente al polo museale Cristina Acidini. (ANSA).