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PREMATURI: MOVIMENTO PER LA VITA, ABBASSARE IL LIMITE TEMPORALE PER L’ABORTO TERAPEUTICO

”Se si deve stabilire un limite temporale all’aborto terapeutico, esso deve essere il più prudenziale possibile ed essere così basso da escludere in ogni caso” che “dall’orrore dell’aborto venga aggiunto l’orrore di un corpicino gemente”. A chiederlo è il presidente del Movimento per la Vita Carlo Casini, intervenendo nel dibattito sulle cure da prestare a feti sopravvissuti ad un aborto e capaci di vita autonoma. Il movimento per la vita fa comunque sapere che in questi casi basta applicare la legge 194. “La prospettiva di una vita gravemente menomata è certamente drammatica, ma almeno quando l’aborto è volontario c’è un modo sicuro per evitarla. Una volta tanto – spiega Casini – basta applicare la legge 194 che, su questo punto, frena la sua complessiva ingiustizia. Infatti l’articolo 7 non stabilisce soltanto che se il feto è espulso vivo dal corpo materno, occorre mettere in atto tutte le cautele necessarie atte a salvaguardarne la vita, ma impone che ‘quando vi è possibilità di vita autonoma’, l’aborto è ammissibile solo nel caso di pericolo per la vita della madre”. “Dunque se su un tavolo si trova un esserino gemente a seguito di una Igv, vuol dire che la legge è stata violata e dovrebbe scattare la sanzione di cui all’articolo 19”. Casini appoggia e comprende la posizione dei medici universitari di Roma. “A nessuno – afferma – è permesso di minimizzare il dramma, umano ma anche professionale, del medico che si trova di fronte, sul tavolo operatorio, un feto prematuro che emette piccoli gemiti e nelle cui vene si vede pulsare il sangue”. “E’ un dramma strettamente connesso all’aborto cosiddetto terapeutico e che quindi può venire aggravato dalla non accettazione da parte della madre del neonato””. IL Movimento per la vita invita però a riflettere sui metodi spesso usati dai medici per e testimoniati da loro stessi, ostetriche ed infermiere per attendere in sala operatoria che “la scintilla di vita autonoma si spenga” nei prematuri nati vivi.Sir