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Pregare per i governanti: un invito da estendere

Venerdì 7 aprile antivigilia delle elezioni, al termine della stazione quaresimale, nella chiesa di San Paolo, i fedeli sono stati omaggiati di volantini distribuiti da aderenti al movimento di Comunione e Liberazione. Stessa cosa si è ripetuta il Giovedì Santo, al termine della Messa in Coena Domini, con la diffusione di un volantino dal titolo «Elezioni 2006». E’ quantomeno di cattivo gusto che un movimento cattolico, apertamente schierato politicamente, approfitti delle celebrazioni liturgiche per distribuire la propria propaganda elettorale, anche se nascosta dietro l’enunciazione di principi condivisi, la cui difesa, guarda caso, è però attribuita eslcusivamente alla loro parte politica. E’ singolare che poi si estenda a tutti i fedeli (vedi volantino «Elezioni 2006») l’invito che don Julian Carròn, presidente di Comunione e Liberazione, ha rivolto esplicitamente agli aderenti al movimento e cioè di «pregare per i nuovi governanti del Paese» perché sarebbero propensi a mettere in discussione i principi «della vita, della famiglia, della libertà di educazione». Un invito a pregare, anche se di seconda mano, per un cristiano è sempre bene accetto. Però estenderei l’intenzione di preghiera ai governanti uscenti, in particolare pregherei per quelli che hanno disprezzato la giustizia, il bene comune, la verità, i sacramenti, la tolleranza, la pace, per adorare l’idolo dell’egoismo e del consumismo.Luigi Andreini