Lettere in redazione
Preferenze? Torniamo a votare le persone
Le Acli della Toscana hanno dato il via a una raccolta di firme per il ritorno del voto di preferenza in Toscana. Vorremmo lanciare loro un accorato appello a non fare, di questa sacrosanta mobilitazione per restituire agli elettori la libertà di scegliere i propri eletti, una operazione nostalgica, ma piuttosto una avventura creativa.
Chiediamo a loro e a tutto il laicato cattolico impegnato, di aprire un dialogo con un vasto e trasversale movimento d’opinione che vuole il ritorno del voto alla persona, non solo al partito, ma lo vuole in tutti i partiti e per tutti gli elettori, non solo come facoltà di pochi. Il voto alla persona deve diventare obbligatorio, non una eventuale e facoltativa preferenza.
Come si può arrivare a un voto obbligatorio alla persona? Un gruppo bipartisan di intellettuali, esperti e appassionati di politica toscana propone una forma di primarie istituzionalizzate, obbligatorie per tutti, da celebrarsi prima delle elezioni regionali vere e proprie, meglio se con collegi uninominali. È una originale proposta di «doppio turno», una soluzione ispirata alla grande tradizione anglossassone, ma ancorata anche alla storia politica toscana recente. La documentazione su questa campagna, che ormai ha compiuto un anno, è disponibile sul sito http://diversotoscana.blogspot.com.
Sulla restaurazione della vecchia preferenza facoltativa, legata a un passato di clientelismo elettorale e di balcanizzazione politica, non c’è e non ci sarà mai consenso popolare e tanto meno politico. Siamo certi, invece, che sul ritorno del voto alla persona, purché espresso dalla maggioranza degli elettori e non da minoranze, esista un’autentica esigenza popolare e un interesse trasversale da parte dei legislatori toscani.
La petizione popolare promossa dalle Acli toscane (Il testo della petizione popolare delle Acli) chiede «una nuova legge elettorale che preveda l’attribuzione di un voto di preferenza per i candidati a consigliere regionale (…) limitato ad un solo candidato». «Inoltre, per eliminare il rischio che l’elezione con il voto di preferenza determini una crescita delle spese elettorali» chiede anche «che si adottino contestuali norme sulla trasparenza in ordine alle spese elettorali dei candidati e sulla sobrietà, imponendo un tetto alle suddette». Vi possono essere anche altri strumenti per restituire ai cittadini la possibilità di scelta sugli eletti, oggi totalmente negata da questa legge elettorale (sia regionale che nazionale). Quello di una sorta di doppio turno, in cui prima si selezioni il candidato, può essere una strada. Purché valga per tutti i partiti e ci sia davvero la possibilità di scelta tra più candidati. Le primarie, così come sono state fatte finora in Toscana, non garantiscono niente. In alcuni casi (penso alla scelta del candidato sindaco del Pd per alcune città) hanno funzionato, in altri molto meno. E la maggior parte delle forze politiche non le ha neanche utilizzate.
Claudio Turrini