È la prima del genere in Italia e venne promossa nel febbraio del 2009 da tutte le componenti istituzionali e sociali pratesi: Diocesi, Comune, Provincia, Cgil, Cisl, Uil, Unione industriale, Cna, Confartigianato, Confesercenti, Unione commercianti, Camera di Commercio, Coldiretti, Lega Coop, Confcooperative, Cogefis. Questa mattina a Prato in Palazzo vescovile, i sedici soggetti promotori hanno rinnovato la volontà di ripetere l’iniziativa per incrementare la dotazione del fondo. Insieme al Vescovo di Prato mons. Gastone Simoni, erano presenti anche il vice sindaco Goffredo Borchi e l’assessore provinciale ai Servizi sociali Loredana Ferrara e un rappresentante per ogni ente promotrice.Il progetto è semplice quanto efficace e di immediata utilità per chi ha bisogno: dallo stipendio, una tantum, i lavoratori di Prato e provincia potranno ancora una volta devolvere 5 euro e le imprese si impegnano a fare altrettanto. I soldi raccolti andranno ad alimentare uno speciale fondo intestato all’Associazione «Insieme per la famiglia onlus», l’iniziativa nata nel 2003 in occasione del 350° anniversario di fondazione della Diocesi di Prato per volontà del Vescovo Simoni e gestita dalla Caritas diocesana.«Il fatto di ritrovarsi qui tutti insieme ancora una volta ha detto mons. Simoni testimonia come Prato riesca ad essere convergente e concorde nei confronti di chi ha bisogno». «Lo scorso anno sottolinea Gabriella Melighetti, coordinatrice del progetto abbiamo avuto un risultato importante che vogliamo ripetere, a fronte delle continue richieste che abbiamo».I numeri del 2009. In quindici mesi, da quando è stato promosso, nel febbraio del 2009, fino al 31 maggio di quest’anno, il Progetto 5 euro ha erogato 116.683 euro. Le persone (quasi tutte con famiglia alle spalle) che si sono rivolte al centro d’ascolto, gestito dall’Associazione «Insieme per la famiglia», sono state 209 (147 italiani e 62 stranieri). Le richieste accettate sono state 160 (117 italiani e 43 stranieri). Le persone che non sono rientrate nel «Progetto 5 euro» sono state comunque indirizzate ai centri d’ascolto Caritas per essere sostenute in altro modo, ad esempio dal servizio Emporio della Solidarietà. Gli aiuti economici sono stati così ripartiti: mutui e affitti, 58.728 euro; arretrati utenze enel-publiacqua-consiag, 34.031; aiuti per pagamento debiti, 23.923.Il fondo ha adesso un saldo di 61.657. Le richieste, fanno sapere dal gruppo di coordinamento del progetto, sono costanti e in aumento, occorrono dunque dei nuovi versamenti. Solo nel mese di giugno, periodo solitamente con poche richieste, le persone che si sono rivolte al centro d’ascolto sono state 17.Le nuove prospettive. Il gruppo di coordinamento del progetto, insieme ai 16 soggetti promotori e sottoscrittori dell’iniziativa, ha individuato alcuni obiettivi e ambiti di impegno futuri, per migliorare e rendere più efficaci gli interventi.* Per prima cosa ampliare la partecipazione. L’idea è quella di coinvolgere nel progetto anche gli ordini professionali. * Inoltre si è ravvisata la necessità di una mappatura del territorio provinciale per conoscere meglio le situazioni di disagio e mettersi in rete con chi fa assistenza come le parrocchie e la Caritas. * Altro impegno sarà quello, nel mese di settembre, di avviare dei contatti con le associazioni dei consumatori e con le aziende a partecipazione pubblica che sul territorio erogano servizi domestici, come ad esempio Consiag, Asm, Pubbliacqua. L’idea è quella di chiedere trattamenti ad hoc delle varie situazioni seguite, sulla base dell’Isee, l’indicatore della situazione economica. * Il gruppo di coordinamento del Progetto 5 euro intende inoltre incontrare gli assessori ai servizi sociali dei Comuni della provincia per sentire le esigenze di tutto il territorio pratese e per trovare insieme modalità e tempistiche di ascolto dei vari casi.