«È un’elementare esigenza di giustizia e di affetto» quella che porta il Vescovo di Prato Gastone Simoni a far sue le parole con le quali il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Bagnasco, «ha solidarizzato fortemente con Papa Benedetto XVI di fronte agli attacchi offensivi e non di rado vergognosi che Egli ha subito nei giorni scorsi, così come dinanzi alle malevole interpretazioni di alcuni suoi gesti e pronunciamenti più o meno remoti».Mons. Simoni scrive in un messaggio che è pubblicato integralmente nelle pagine pratesi del settimanale Toscana Oggi, in edicola sabato 27 marzo: «Ogni Papa è stato criticato, ora però si sta davvero passando la misura da parte degli antipapisti». E racconta: «Anche durante i miei incontri nell’ambito della Missione Diocesana, ho constatato non solo critiche e incomprensioni abbastanza prevedibili nei confronti di questo Papa (poche, del resto, come farina del sacco di chi le manifestava), ma mi son anche trovato di fronte – e serenamente ho detto la mia – a preconcetti duri e oggettivamente immotivati, insieme a sbrigative liquidazioni del suo pensiero e dei suoi intenti». Prima, invece argomenta Simoni bisognerebbe sempre almeno sforzarsi di leggere bene e di capire. Anzi, aggiunge il Vescovo di Prato, «tutti coloro che aborriscono la disonestà intellettuale dovrebbero vigilare perché una certa immagine impopolare di Benedetto XVI (che nonostante questo incontra folle e folle a Roma e nel mondo) non impedisca di comprendere la vera sostanza, la profondità e la vastità del Suo insegnamento, nonché di riconoscere la sua mitezza evangelica e la sua capacità di ascoltare tutti». Per esempio, in Africa, dove una risposta ad una domanda di un giornalista ha di fatto oscurato la grande denuncia dei mali di un continente di cui pochi, a parte il Papa, si ricordano. Scrive mons. Simoni: Mons. Simoni afferma convinto: il magistero sociale della Chiesa, e non solo in Africa, «si è dimostrato e si dimostra molto più esperto di tanti esperti del mondo». E conclude: «È a Roma che vive ed opera il più fermo, costante e lucido Avvocato delle immense moltitudini di poveri, molto più determinato e illuminato di non pochi strateghi dell’economia, della politica e della globalizzazione».