Prato

«Prato, rialzati e scuotiti la polvere di dosso»

di Giacomo Cocchi

«Possiamo e dobbiamo far festa anche in un giorno di pioggia. Preghiamo Maria perché ritorni il sole del lavoro e una migliore solidarietà tra coloro che sono a Prato. Il sole di Gesù Cristo illumini i nostri cuori». Nell’introdurre il solenne pontificale dell’8 settembre, celebrato in duomo la mattina della ricorrenza della Natività di Maria, il Vescovo mons. Gastone Simoni auspica ancora, attraverso l’intercessione della Madonna, che Prato si rialzi e, prendendo spunto da un salmo, «si svegli, metta le vesti più belle e si scuota di dosso la polvere». Il presule chiede al card. Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze e ospite d’onore della celebrazione, chiamato a presiedere il pontificale nel giorno della festa più cara ai pratesi, «di pregare per noi, perché questa nostra Prato, socialmente ed economicamente provata con ripercussioni non positive sulle famiglie e nei rapporti sociali, oltre al lavoro ritrovi la forza della fede».Alla messa in cattedrale erano presenti il vice sindaco Goffredo Borchi, il presidente della Provincia Lamberto Gestri e rappresentanti dei comuni della provincia di Prato. Nella cattedrale piena di fedeli mons. Simoni nel suo discorso tenuto a inizio celebrazione – l’omelia è stata del card. Piovanelli, invitato per festeggiare i 25 anni del conferimento della porpora cardinalizia – è ritornato su due temi d’attualità cittadina: sul binomio legalità e armonizzazione e sulla questione del rispetto della domenica, giorno del Signore.«Un tema serio è senz’altro quello della ripresa economica – ha detto il Vescovo – ma senza dubbio altrettanto seriamente dobbiamo parlare della necessaria armonizzazione con la gente e tra la gente di varie etnie che vive oggi in Prato». Per mons. Simoni «si tratta di uno dei primi obiettivi politici, quello dell’armonizzazione insieme a quello della legalità. Nervi scoperti della città». Secondo il Vescovo occorre sempre «esplicare i valori fondamentali del Vangelo, nella vita familiare come in quella sociale. Altrimenti – aggiunge – nemmeno l’umanesimo si potrà realizzare pienamente».E sulla questione della domenica, che da più parti si vorrebbe considerare giorno lavorativo per alcune categorie economiche, il presule ribadisce come «essa sia il giorno del Signore e dunque noi cristiani dobbiamo essere fermi su questo punto». «Ciò non significa essere fondamentalisti, – precisa mons. Simoni – siamo per il dialogo, ma allo stesso tempo convinti della necessità che la domenica, giorno di festa, sia fatta per ricordare la vera festa». Addirittura il Vescovo dice che «se fossimo in una situazione di regime, nella quale ci imponessero l’abolizione della festa domenicale, noi dovremmo fare come i martiri antichi e vivere lo stesso il giorno del Signore».Al termine della messa la tradizionale offerta, da parte del Comune di Prato, dei ceri per la Cappella della Madonna del Sacro Cingolo. Tradizione ricordata dal Vescovo Simoni con un pubblico ringraziamento all’Amministrazione.

(dal numero 31 del 12 settembre 2010)