Toscana

Prato, primi in Toscana a fare i conti con il «Pum»

di Maria Cristina CaputiA Prato, l’attuazione del Piano urbano di mobilità (Pum) continua a suscitare perplessità e dubbi: il traffico resta caotico, le rotonde sono malviste da molti, le piste ciclabili appaiono incomplete, i parcheggi sembrano insufficienti e c’è anche chi è pronto ad indire un referendum.

Tuttavia Massimo Carlesi, assessore alla mobilità, non desiste; le sue sono scelte in apparenza impopolari, ma gli effetti positivi, assicura, non tarderanno. «L’adozione del Pum – ci spiega Carlesi – è prevista dalla legge 340 del 2000, ma, non essendo stato emanato il decreto attuativo per definirne i finanziamenti, quasi nessun Comune si è impegnato su questo fronte».

Un piano necessarioFino ad oggi, infatti, in Toscana, Prato è l’unica città con il «Pum», mentre a livello nazionale se ne contano circa sette o otto. «A Prato, siamo convinti dell’efficacia del Piano, oltre che della sua assoluta necessità – prosegue Carlesi –, così abbiamo investito soldi del Comune ed abbiamo fatto ricorso a bandi della Regione che offrivano finanziamenti per il trasporto pubblico inserito nel Pum». Pedoni più protettiIl primo aspetto del «Pum» pratese è la messa in sicurezza delle strade con gli attraversamenti protetti per i pedoni e gli interventi di modulazione del traffico per fare in modo che, in città, non si vada oltre i 50 chilometri orari; mentre ad un traffico più veloce (70 chilometri orari) sono state riservate la tangenziale e la declassata. Per rendere più sicuro il traffico urbano, sono stati presi contatti anche con la Prefettura che dovrà autorizzare la polizia municipale ad istituire alcune postazioni fisse per l’autovelox. Piste ciclabiliFra le linee guida del «Pum» c’è anche il piano delle piste ciclabili: l’anello intorno alla città sarà terminato entro settembre, poi cominceranno le radiali verso il centro. Quando il piano sarà completo si potrà attraversare Prato sulle due ruote in tutta sicurezza, riducendo così al minimo la necessità dell’automobile. Le navetteLa revisione del trasporto pubblico locale è un altro dei cardini del «Pum» pratese, nonché un elemento necessario per dissuadere i cittadini dall’uso dei mezzi privati. A fine marzo, sarà attiva la prima Lam (un servizio di navette che, partendo dai parcheggi scambiatori, attraverseranno la città) e dopo un paio di mesi partirà anche la seconda linea. Il piano del trasporto pubblico dovrebbe andare a regime entro il mese di ottobre: con l’accorciamento delle linee, l’aumento della frequenza dei bus e la nascita di un servizio a chiamata per cui sarà attivato un numero verde. Il tutto, in attesa della metropolitana di superficie e delle linee per il tram, per il quale, entro settembre, dovrebbe essere pronto il piano di fattibilità. Contro l’iquinamentoUn ulteriore aspetto del «Pum» pratese è l’ampliamento non solo dell’area pedonale urbana, ma anche della zona a traffico limitato, in modo che il centro della città sia il più possibile sgombro dalle auto private e si riduca il tasso di inquinamento, contro il quale è partito in questi giorni il blocco, dalle 10 alle 18, nell’area urbana, del traffico pesante, delle auto non catalitiche e dei diesel ante 1993. I parcheggiInfine i parcheggi: con la consegna, entro l’estate, di quello del Serraglio, si raggiungeranno i 4500 posti auto nella zona intorno al centro, «un traguardo davvero invidiabile!», assicura Carlesi.

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