Lettere in redazione
Prato, polemiche assurde per 13 profughi
Le cronache cittadine riportano l’incidente diplomatico tra Provincia e Comune di Prato. Casus belli: tredici persone «sbarcate» a Prato dopo lungo peregrinare, tredici profughi che possiamo e dobbiamo accogliere, in nome della solidarietà che la nostra città ha sempre dimostrato.
I nostri rappresentanti avevano posto il loro «no», in nome di un populismo degno dei leghisti della prima ora. Io amo la mia città; mi sento pratese anche se spesso tanti amici pratesi «doc» mi ricordano che come rivela il mio cognome sono un terrone, un «marrocchino», come ci chiamavano quando siamo arrivati dal Sud, tanti anni fa.
Inviterei i nostri amministratori ad essere meno impulsivi, l’opposizione ad addurre soltanto questioni politiche, e se posso permettermi a non coinvolgere la Diocesi; il nostro Vescovo ha dimostrato sempre una coerenza ineccepibile. Anzi, in termini pratici, soltanto le istituzioni cattoliche riescono a dimostrare solidarietà concreta verso chi si trova in condizioni di grave ed urgente bisogno,come è accaduto ieri per i tredici profughi africani.
Sull’ultimo numero di Toscana Oggi (A Prato Comune e Provincia si fanno la guerra per 13 profughi), Damiano Fedeli ha ben ricostruito l’intera vicenda che ha visto scaternarsi una disdicevole guerra istituzionale sulla pelle di tredici poveri profughi costretti a fuggire da Misurata, dove lavoravano. Due coppie, una originaria dal Burkina Faso, con una neonata, una dalla Nigeria, sette persone del Bangladesh e due pakistani. Tutti con la guerra vera negli occhi. Quanti cittadini di Prato avrebbero chiuso le porte in faccia a questa povera gente? Alla base delle disgustose polemiche possono esserci state incomprensioni o «forzature» tra gli enti locali coinvolti (Regione, Provincia e Comune). E ciascuno deve riflettere per la propria parte se ha approfittato della vicenda per basse manovre politiche. Ma l’errore principale a mio avviso è stato quello del Comune di Prato, che si è subito «tirato fuori» dalla possibile accoglienza di profughi provenienti da Lampedusa. Giusto, procedere con prudenza, chiedendo che si tenga conto che il territorio pratese è quello con la maggiore presenza di immigrati. Sbagliato dire preventivamente di no a qualsiasi presenza.
Claudio Turrini