Non poteva non soffermarsi sulla vicenda di Eluana Englaro, il Vescovo di Prato Gastone Simoni, durante l’omelia pronunciata questo pomeriggio in occasione della Messa per la Giornata mondiale del malato. Di fronte a decine di malati e infermi e tanti fedeli radunati in duomo per la festa della Madonna di Lourdes, il presule ha richiamato il valore della vita, «che resta tale, nella sua dignità intangibile, in ogni momento dell’esistenza umana, fino all’ultimo minuto».Il riferimento è stato chiaro, innanzitutto con sentimenti di vicinanza e di preghiera per la ragazza scomparsa e i suoi genitori. «Ora ha detto mons. Simoni che Eluana se n’è andata, possiamo forse iniziare a riflettere abbassando i toni e con maggiore calma». A questo proposito, dal presule è arrivata subito una precisazione: «Non condivido l’uso di aggettivi addirittura offensivi, usati anche da alcuni cattolici, nei confronti di chi ha voluto portare a termine questa vicenda. Solo a Dio spetta il giudizio». La posizione del Vescovo è però chiara: «Quello che non si può accettare ha proseguito mons. Simoni è che si possa porre fine ad una vita perché non è più giudicata tale da altre persone. Capisco che i familiari di malati cronici o terminali, presi dalla disperazione e dal carico di sofferenza, siano talvolta tentati di portare a termine l’esistenza dei loro congiunti. Ma non possiamo mai condividere questa scelta. Se un’opzione bisogna fare, questa va fatta per la vita, foss’anche solo per il principio giuridico e medico di cautela».Infine un’annotazione: «A molti dà fastidio che i cattolici tengano fermi questi principi. Noi abbiamo la libertà di dire il nostro pensiero sulla vita umana e sulla società. Diciamo no all’aborto e all’eutanasia, come diciamo no alla guerra, al riarmo, all’ingiustizia internazionale, alla fame nel mondo a cui ancora non si pone un rimedio efficace».