Vita Chiesa
Prato, «Misericordia e accoglienza» nelle grandi religioni
È stato il Papa, nella bolla di indizione del Giubileo, la Misericordia vultus, ad auspicare che l’Anno Santo possa favorire «l’incontro con le altre nobili tradizioni religiose». L’obiettivo di Francesco è chiaro: eliminare «ogni forma di chiusura e di disprezzo», per espellere «ogni forma di violenza e di discriminazione». La diocesi di Prato ha fatto proprio questo invito organizzando un convegno dal titolo «Misericordia e Accoglienza. Le grandi tradizioni religiose e sapienziali in dialogo». Tutto parte da alcune domande, semplici quanto interessanti: Cosa significano misericordia e accoglienza nella tradizione islamica, ebraica o buddista? E gli stessi valori, come sono intesi da una persona che ha una sensibilità laica? Esiste un punto comune?
Le risposte sono attese domenica 26 giugno a partire dalle 17,30 alla Biblioteca comunale Lazzerini. L’iniziativa si svolge in due parti, prima con una tavola rotonda interreligiosa e poi con uno spettacolo di musica e poesia condotto da Rosita Celentano.
«L’iniziativa è pensata all’interno dell’anno giubilare – spiega padre Guidalberto Bormolini della comunità dei Ricostruttori nella preghiera, organizzatore dell’evento su incarico del vescovo Franco Agostinelli –, la nostra idea è quella di capire in che modo le grandi tradizioni religiose intendono il tema della misericordia, con quale attenzione e come viene vissuto». Secondo il religioso, specializzato in antropologia teologica, «è possibile trovare un terreno comune quando la base di partenza è il rispetto dell’uomo, in questo modo si trovano dei punti di contatto tra le varie culture e religioni. Dopo aver accolto l’altro, possiamo chiederci: perché lo facciamo? La risposta cristiana risiede in Dio padre di infinito amore. E per gli altri? Qual è la molla che li spinge? ci piacerebbe parlarne insieme a Prato, città emblematica da questo punto di vista, perché multietnica e multireligiosa».
Ecco il programma del convegno aperto a tutta la città. Dopo i saluti del Vescovo e del Sindaco di Prato Matteo Biffoni, l’evento vede il patrocinio e la collaborazione del Comune, interveranno Svamini Hamsananda Giri, vice presidente dell’Unione induista italiana, Losan Gompo Longo, monaco buddhista, Beniamino Santarlasci, presidente della comunità ebraica di Firenze, Izzedin Elzir, presidente nazionale dell’unione delle comunità islamiche, monsignor Basilio Petrà, docente di teologia morale e Goffredo Fofi, giornalista e scrittore. Modera e introduce padre Bormolini.
Poi alle 21,15, nella Corte delle Sculture, va in scena lo spettacolo «Infinito Amore. Teatro, musica e parole per accogliere l’altro». Sul palco ci sarà Rosita Celentano, figlia di Adriano, attrice e conduttrice. A lei il compito di presentare la serata nella quale si esibiranno Anna Meacci e Elisabetta Salvatori, due attrici toscane note al grande pubblico che proporranno delle narrazioni, monologhi e recitazioni ispirate al tema dell’accoglienza. Spazio anche alla musica con il gruppo lucchese degli Armonici, band composta da voce, chitarra, sax, contrabbasso e percussioni profonda conoscitrice di brani popolari appartenenti a diverse culture. Un gruppo colto che sa fondare ricerca e buona musica.