Toscana
Prato: l’Emporio di solidarietà per 1480 famiglie in difficoltà
Nel 2012 1480 famiglie in difficoltà si sono rivolte all’Emporio di solidarietà a Prato. L’Emporio è diventato un vero e proprio punto di riferimento. Un luogo dove poter ricevere, in base alle esigenze del proprio nucleo familiare, prodotti di prima necessità. Caritas Diocesana, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato rinnovano il loro impegno per l’Emporio della Solidarietà, siglando il nuovo Protocollo d’Intesa per il triennio 2013-2015. La firma è avvenuta questa mattina in Palazzo vescovile alla presenza del vescovo mons. Franco Agostinelli, del sindaco Roberto Cenni, del Presidente della Provincia Lamberto Gestri e del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato Ferdinando Albini.
«Anche a Grosseto, dove sono stato vescovo fino al mio arrivo qui a Prato, l’esperienza pratese dell’Emporio era conosciuta e apprezzata – ha detto mons. Franco Agostinelli – tanto che stavamo pensando di istituirla anche lì. Arrivato a Prato una delle prime realtà che ho conosciuto è stata proprio quella dell’Emporio e ho visto che si tratta di una iniziativa che riesce a aiutare le persone in difficoltà in modo dignitoso e professionale».
«Questo è un progetto di grande pregio – ha commentato il sindaco Roberto Cenni – una iniziativa importante per la città che facciamo bene a voler proseguire, è lo stesso numero, in costante aumento, delle famiglie che ne usufruiscono che ci impegna ad andare avanti. Adesso – ha concluso Cenni – vorremmo allargare sempre di più la rete di chi si impegna, cercando di coinvolgere maggiormente i privati».
Per il presidente Lamberto Gestri «l’Emporio è una soddisfazione per Prato e la sua provincia, un esempio conosciuto in Italia e anche esportato. Si tratta di un progetto – ha aggiunto Gestri – importante anche per il valore educativo, ci ricorda la necessità, sempre più urgente in questo periodo di crisi, di adottare uno stile di vita sobrio e essenziale».
Nel rinnovare l’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato al progetto, il presidente Ferdinando Albini ha voluto annunciare che «in caso di soppressione della Provincia e con il conseguente venir meno del contributo di questo ente, la Fondazione è pronta a ridiscutere l’accordo e a incrementare la propria partecipazione economica».
Non solo, anche il sindaco Cenni ha voluto fare una proposta: «Creiamo una tessera della solidarietà in modo da coinvolgere in maniera diretta i cittadini, con la quale ciascuno può fare con semplicità la propria donazione».
Con questa firma l’Emporio prosegue fino al 2015 la propria attività. Si tratta del terzo accordo tra i promotori dopo il primo del 2007, che dette vita al progetto, e quello del 2009, che consolidò la partecipazione di ciascun ente. Comune e Provincia (quest’ultima ovviamente in base al futuro che avrà l’ente) s’impegnano a versare 20 mila euro l’anno e la Fondazione 40 mila. Non solo, l’impegno per l’Emporio si sostanzia anche nella promozione di iniziative legate alla divulgazione e alla crescita dell’iniziativa. Inoltre la Provincia rinnova la concessione, in comodato gratuito, dell’utilizzo della sede in via del Seminario.
LA SCHEDA
I dati 2012 dell’Emporio
I dati dimostrano l’importanza crescente del servizio: nei primi 11 mesi del 2012 sono 770 le famiglie italiane che si sono servite dell’Emporio, su un totale di 1480 (erano 1331 nel 2011). L’anno scorso erano il 51,1% del totale, adesso sono il 52%. Poi ci sono le famiglie dell’est Europa (in particolare albanesi e rumene) e quelle africane (nigeriane e marocchine), entrambe con un 18%. Il restante 12% comprende invece altre 50 diverse nazionalità.
In totale nel 2012 sono stati erogati 785 mila articoli per un valore commerciale di oltre 1 milione e 450 mila euro, con un aumento del 6 per cento rispetto al 2011. I prodotti provengono per il 45,7 per cento da aziende, per il 35,7 per cento dai magazzini e dai supermercati Coop, per l’8 per cento dalle raccolte, mentre per il restante 11 per cento dall’associazione Agea, dal banco alimentare, dalla rete degli empori e da privati.
Inoltre l’Emporio svolge una funzione determinante anche sul fronte dei prodotti destinati ai neonati. Il 26 per cento delle mamme che utilizzano la tessera neonato proviene dalla Nigeria, il 18 per cento dall’Albania, il 17 per cento dal Marocco, il 14 per cento sono italiane (nel 2011 erano l’11 per cento) e il 7 per cento rumene. Il restante 18 per cento è ripartito fra 29 diverse altre nazionalità.