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PRATO: EMPORIO CARITAS, CENTODODICI SCONTRINI AL GIORNO

Centododici scontrini al giorno. Sono ritmi da record, un polso tangibile della crisi in atto, quelli di questo 2009 per l’Emporio Caritas che ha da poco compiuto il primo anno di vita. Era il 18 giugno del 2008, infatti, quando ha preso il via il “supermercato della solidarietà” in via Cairoli. Qui possono far la spesa gratuitamente persone in difficoltà economica accreditate e fornite di una apposita tessera a punti.Il bilancio del primo anno di attività è stato presentato questa mattina, presso la sede della Caritas diocesana, dal direttore Idalia Venco e dal segretario Rodolfo Giusti. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche i nuovi assessori ai servizi sociali: Dante Mondanelli, per il Comune, e Loredana Ferrara per la Provincia; hanno partecipato anche Silvia Bocci, in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, e Adriano Benigni, presidente di Asm.Grande la soddisfazione per questo progetto pilota a livello nazionale: l’Emporio Caritas di Prato è stato il secondo ad aprire in Italia dopo quello di Roma. La crisi che colpisce sempre più fortemente le famiglie ha fatto aumentare gli utenti oltre le iniziali previsioni. «Stiamo cercando – ha spiegato Venco – un fondo più grande di quello che, molto generosamente, ci è stato concesso in comodato gratuito dalla parrocchia di S. Maria delle Carceri».IL BILANCIO – Ebbene, se quando il progetto è partito le tessere attive erano 175 (provenienti in gran parte dall’area centro-est della città dove sono attivi alcuni Centri d’ascolto parrocchiali e Conferenze vincenziane), al 19 giugno 2009, dodici mesi dopo, le tessere famiglia attive erano 594 – e 157 quelle neonato. Da quando è nato l’Emporio ha distribuito merce per un controvalore di oltre 500mila euro (182.940 da giugno a dicembre 2008, 317.796 da gennaio a oggi). Se si continua con i ritmi di questo 2009 (8356 scontrini battuti, appunto), spiega Rodolfo Giusti, coordinatore del progetto, “entro la fine dell’anno arriveremo a distribuire merce per un controvalore di oltre 600mila euro”.La prevalenza è di utenti stranieri, ma aumentano significativamente le famiglie pratesi. “La perdita di posti di lavoro – sempre più grave nel distretto tessile – spiega Idalia Venco – vede sempre più famiglie, fino a pochi mesi fa del tutto “normali” e serene, in gravi difficoltà ad arrivare non solo alla quarta, ma spesso alla terza settimana. Senza dire che ci troviamo davanti a nuclei in cui entrambi gli adulti hanno perso improvvisamente il lavoro”.LE SPESE – Le spese di funzionamento ammontano a 80.000 euro, coperte dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato per 40.000, dal Comune di Prato per 20.000, dalla Provincia per 5.000 (ma l’assessore Ferrara si è impegnata ad innalzare la quota di partecipazione); il resto è a carico della Caritas diocesana.LA VALUTAZIONE – Sono una quarantina i volontari che ruotano intorno al negozio di via Cairoli. Qui i prezzi della merce non sono espressi in euro, ma in queste unità di conto. La Caritas è supportata dalla rete dei partner del progetto: Servizi sociali del Comune, San Vincenzo, Gruppo Volontariato Vincenziano, Centro di Aiuto alla Vita.Molte e importanti le collaborazioni con aziende per il rifornimento delle merci. “L’obiettivo iniziale di dare dignità ai poveri – spiega Idalia Venco, direttrice della Caritas e presidente del Comitato promotore – è stato sicuramente raggiunto. Raccontavano alcuni operatori che i ‘nuovi poveri’ all’inizio avevano difficoltà ad accedere all’Emporio, ma dopo il primo impatto, sono tornati affermando che l’ambiente è accogliente e sembra veramente di fare la spesa in un minimarket. Con il passare del tempo le persone hanno anche imparato ad acquistare; infatti, mentre all’inizio c’era chi spendeva i punti in poche volte, ora vengono sfruttate le offerte, come nei supermercati e, se ci sono prodotti che costano meno perché sono in esubero, questi vengono presi volentieri. Crediamo veramente di fare un servizio improntato sulla ‘promozione umana’ e non sull’assistenza”.I responsabili dell’Emporio parlano anche dell’importanza del “lavoro i rete che è alla base del progetto” e che “dovrà essere sempre più valorizzato in modo da costruire tutti insieme progetti ulteriori sulle famiglie”. Il progetto ha anche una forte valenza sulla sensibilizzazione su “non spreco e ottimizzazione delle risorse”, cosa che ha fatto pensare a una sensibilizzazione e promozione da portare avanti nelle scuole.DOVE MIGLIORARE – “Dopo un anno di lavoro intenso ma ricco di soddisfazioni – spiega ancora il coordinatore dell’Emporio, Rodolfo Giusti – possiamo dire che se la rete continua a funzionare il ‘bambino’-Emporio che ha mosso quest’anno i primi passi, potrà nei prossimi mesi camminare in maniera più sicura. Sappiamo di avere ancora margini di miglioramento: ad esempio, abbiamo bisogno anche di un magazzino di stoccaggio più vicino alla distribuzione. Servono poi più sponsor che ci donino i prodotti: ancora non tutti conoscono l’opportunità di non sprecare merce buona e anche di poter abbattere dei costi, con il recupero dell’IVA e il recupero del costo di smaltimento. Molte aziende – racconta ancora Giusti – ci chiamano quando la merce è ormai scaduta e dunque inservibile”.LE ISTITUZIONI – Le nuove amministrazioni locali – Comune e Provincia – hanno ribadito l’importanza strategica dell’Emporio nella rete d’inclusione sociale e hanno confermato la volontà di investirci. Per l’assessore comunale Mondanelli si tratta di “un’esperienza straordinaria, anche per l’innovativa sinergia che è riuscita a creare”. Gli ha fatto eco l’assessore provinciale Ferrara, che ritiene l’emporio “una riuscita espressione della sussidiarietà”. Bocci, in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, ha parlato del “reale valore aggiunto in gratuità che l’esperienza offre al territorio”.L’INIZIATIVA DI ASM – L’azienda pratese dei servizi (inclusi i rifiuti) e della mobilità Asm ha donato all’Emporio una serie di borse in tela riutilizzabili, da dare agli utenti del negozio Caritas, in sostituzione dei sacchetti di plastica. Chi andrà a fare la spesa nel mercato della solidarietà, da oggi, avrà quindi la possibilità di farlo anche con un occhio di attenzione all’ambiente. “Vogliamo con questo gesto dare un piccolo ma significativo contribuito all’impegno che l’Emporio si è assunto di sensibilizzare utenti e cittadini a nuovi stili di vita, più sobri, più attenti all’altro ma anche all’ambiente”, ha commentato Benigni.