Prato

Prato e la sua crisi nel cuore di Papa Benedetto XVI

«È stata una grande, bella sorpresa apprendere che il Santo Padre ha ricordato Prato e la sua crisi economica durante l’Angelus di questa domenica». Il Vescovo Simoni è stato informato nel primo pomeriggio della stessa domenica 28 febbraio, mentre era in viaggio verso Campobasso dove, il giorno dopo, ha tenuto una conferenza. E la sua sorpresa è stata quella di tutta la città e di tutta la provincia: in tanti, tra coloro che erano sintonizzati sugli schermi di Rai Uno o di Tv Prato con Sat2000, appena ascoltate le parole del Papa, hanno iniziato ad informare amici e parenti. Poi, poche ore dopo, i primi commenti delle istituzioni e delle categorie sociali. Insomma, la manifestazione di sabato 27 febbraio, «Prato non deve chiudere», ha sortito effetti di risonanza davvero inattesi. «Il primo sentimento – ha affermato “a caldo” il Vescovo – è di sincera gratitudine al Santo Padre. Sapere che, insieme ad altri centri gravemente colpiti dalla crisi in Italia, Prato è nei pensieri, nel cuore e nella preghiera di Benedetto XVI è un dono che ci riempie di speranza». Mons. Simoni ha ascoltato con particolare gioia le parole con cui il Pontefice si è associato «ai Vescovi e alle Chiese locali nell’esprimere vicinanza alle famiglie interessate dal problema». «Per me e la mia Diocesi – ha commentato – è il più forte incoraggiamento a proseguire nell’impegno a favore di chi perde il lavoro ed è colpito dalla crisi produttiva locale. Non a caso Benedetto XVI ha concluso il suo intervento all’Angelus ricordando che “la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie”». A mons. Simoni preme un’altra sottolineatura: l’appello del Papa al «comune e forte impegno», come anche il riferimento alla necessità del «concorso di tutti» per far fronte alla crisi. «È il suggello più autorevole dal punto di vista morale – commenta – all’iniziativa intrapresa già da tempo “dal tavolo di distretto” e ieri espressa così coralmente nella manifestazione “Prato non deve chiudere”. Come tante volte ho ripetuto, da ultimo anche nella lettera da me scritta nei giorni scorsi, solo uniti si può affrontare e sconfiggere questa grave crisi. Ora, forti anche del sostegno del Santo Padre, tutte le componenti istituzionali e sociali pratesi devono proseguire su questa strada». Infine un auspicio: «Speriamo – ora che il caso Prato ha avuto una così autorevole risonanza – che le istituzioni competenti, a cominciare dal Governo nazionale e dalla Regione, intervengano adeguatamente a sostegno del distretto tessile. I pratesi, d’altro canto, hanno ora una sollecitazione in più a fare tutti il loro dovere e a farlo concordemente».