Toscana

POVERTÀ NEL MONDO; 11 VESCOVI DA PRODI: MANTENERE LE PROMESSE: AIUTI ALLO SVILUPPO, DEBITO E LOTTA ALLA CORRUZIONE

Mantenere gli impegni negli aiuti allo sviluppo; cancellazione del debito estero; lotta alla corruzione nella gestione degli aiuti e trasparenza economica e finanziaria. Sono queste le tre richieste, contenute in un documento di sei pagine, che la delegazione di 11 cardinali e vescovi da diverse parti del mondo – nell’ambito della campagna internazionale “Make aid work” organizzata dalla Cidse e da Caritas Internationalis – ha consegnato oggi al presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, per chiedere il rispetto degli impegni nella lotta alla povertà in vista del G8 in Germania (6-8 giugno). “Siamo sconcertati dalla mancanza di progressi da parte dei governi del G8 per il mantenimento degli impegni fissati due anni fa a Gleneagles”, scrivono nel documento: “Facciamo appello ai governi del G8 affinché si assumano le loro responsabilità ed adottino le necessarie scelte politiche, non solo per raggiungere la crescita economia, ma per uno sviluppo integrale dell’uomo nella solidarietà universale”. Tra i firmatari vi sono il cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras), l’arcivescovo Vincent Michael Concessao di Delhi (India), l’arcivescovo John Olorunfemi Onaiyekan di Abuja (Nigeria), l’arcivescovo Laurent Monsengwo Pasinya di Kisangani (RD Congo) e altri da Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Italia, Francia.“Siamo pronti a mantenere gli impegni presi in passato, ma non è il momento di prenderne di nuovi – così ha risposto il Presidente Prodi ai vescovi presenti – Ho apprezzato molto le sollecitazioni rivolte dalla delegazione e sono cosciente della particolare posizione dell’Italia, il Paese più in ritardo con l’obiettivo dello 0,7% del Pil per gli aiuti allo sviluppo, ma che nel breve periodo sarà nostro compito primario raggiungere la quota di aiuti decisa in passato”. Sergio Marelli, direttore generale di Volontari nel mondo-Focsiv, che ha accompagnato la delegazione, ha apprezzato le dichiarazioni del presidente del Consiglio, “nonostante ciò i fatti parlano chiaro: l’Aiuto pubblico allo sviluppo è fermo allo 0,2%, meno di un terzo di quanto stabilito, ancora in questi giorni stiamo lottando per scongiurare la riduzione di ulteriori 50 milioni di Euro dei fondi per la cooperazione internazionale. L’Italia è poi ancora insolvente verso il Fondo Globale per la Lotta all’Aids, Tbc e malaria”. “L’impegno di fronte ai rappresentanti della Chiesa di tutto il mondo – conclude – richiede un intervento autorevole per far invertire la tendenza del ruolo internazionale dell’Italia nella lotta alla povertà e all’ingiustizia”.Sir