Toscana

POVERTÀ, MONS. MIGLIORE (SANTA SEDE): RUOLO CHIAVE DELL’ONU E DEI PAESI RICCHI PER PACE E “SVILUPPO

L’Onu e i Paesi ricchi hanno un “ruolo chiave” per la “riduzione della povertà” nel mondo, favorendo così uno “sviluppo dal volto umano”. Ne è convinto mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, intervenuto su questo tema alla Plenaria dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’anno scorso, gli aiuti dei Paesi ricchi a quelli in via di sviluppo – si legge nell’intervento del nunzio apostolico, pronunciato il 22 novembre e reso noto oggi dalla sala stampa vaticana – sono stati di 68,5 miliardi di dollari, pari allo 0,25% delle entrate totali dei Paesi donatori, ma “lontani” dallo 0,7% previsti dagli accordi internazionali in materia. Questo perché, secondo Migliore, “molti degli aiuti attuali disponibili non sono mirati ai bisogni fondamentali dei Paesi poveri”, visto che la “capacità” per questi ultimi – specialmente per l’Africa – di “ottenere entrate fiscali e di importazione è schiacciata dalle sovvenzioni e dalle tariffe” che “gravano” su tali Paesi, “a volte dieci volte più alte” di quelle stabilite per i Paesi sviluppati. Di qui il legame tra le politiche di riduzione della povertà il “ruolo chiave” dell’Onu e dei governi dei Paesi ricchi, chiamati per l’esponente vaticano a “reinterpretare l’idea di sovranità tramite una visione di nuova responsabilità globale”: solo una “sovranità” così interpretata, ha ammonito infatti Migliore, include l’idea che “i Paesi in via di sviluppo devono sempre partecipare pienamente alle decisioni prese sui progetti destinati ai loro rispettivi territori”. L’Onu, in particolare, secondo il nunzio deve continuare, attraverso la sua “guida illuminata” e “forte”, a fare opera di “difesa” e “sostegno” ai Paesi in via di sviluppo, ma anche fare in modo che i “passi compiuti” sul piano nazionale e internazionale divengano “più consistenti”, seguendo il principio per cui “un buon governo nazionale deve essere appoggiato e sostenuto da un buon governo internazionale”. Sir