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Povertà minorile: Save the Children, «nell’Ue quasi 23 milioni di bambini a rischio»

Save the Children in un comunicato diffuso in occasione del Consiglio europeo in corso a Bruxelles denuncia come in Europa ci siano quasi 23 milioni di bambini a rischio povertà ed esclusione sociale.

«La povertà minorile in Europa rappresenta una grave emergenza che deve essere messa immediatamente al centro delle politiche: nell’Unione europea sono quasi 23 milioni i bambini a rischio di povertà ed esclusione sociale. Sono bambini e adolescenti costretti a crescere in condizione di grave disagio abitativo, spesso in case senza i servizi fondamentali, senza riscaldamento, elettricità e/o acqua calda, senza la possibilità di consumare quotidianamente pasti nutrienti e con un limitato accesso ad un’istruzione di qualità». Lo scrive Save the Children in un comunicato diffuso in occasione del Consiglio europeo in corso a Bruxelles che avvierà i negoziati sul bilancio dell’Unione per il periodo 2021-2027.

L’ong si appella ai capi di Stato e di Governo, a partire dal presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, affinché i diritti dei minori siano al centro dell’agenda politica. «I bambini che crescono in condizioni di povertà sono più esposti alla dispersione scolastica, con conseguente svantaggio al momento dell’entrata nel mercato del lavoro, alti tassi di disoccupazione, bassi salari o lavori precari. È quanto mai necessario assicurare una Child Guarantee europea, un’iniziativa volta a contrastare la povertà minorile e l’esclusione sociale dei bambini – sottolinea Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children -. La stessa presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, l’ha infatti indicata come un obiettivo di lavoro della Commissione per i prossimi anni».

Riferendosi alla proposta del Parlamento europeo di destinare 5,9 miliardi di euro del Fondo sociale europeo plus 2021-2027 (quasi il 6% delle risorse del Fondo) all’implementazione della European Child Guarantee per il contrasto della povertà educativa minorile nell’Unione europea, Milano lo considera «un segnale che accogliamo con favore e che, assieme ai nuovi criteri proposti dalla Commissione nell’assegnazione dei fondi europei al fine di ridurre le disparità nell’Eurozona, potrebbe incrementare le risorse destinate al nostro Paese per il contrasto alla povertà minorile».