Un italiano su cinque circa 12 milioni – è fortemente impoverito, ossia, nel corso della crisi, ha visto modificarsi la propria situazione economica a causa di licenziamento, disoccupazione, malattie, difficoltà a saldare la rata del mutuo, ecc. E’ il dato fornito oggi da mons. Giuseppe Pasini, presidente della Fondazione E.Zancan, durante la presentazione a Roma del X Rapporto sulla povertà e l’esclusione sociale a cura della Caritas italiana e della Fondazione E.Zancan, intitolato In caduta libera. Le famiglie considerate agiate, e quindi al riparo dalle ripercussioni della crisi, sono circa il 45% del totale ha precisato mons. Pasini -. Le altre, in proporzioni diverse, hanno risentito dell’attuale congiuntura sfavorevole, o per la difficoltà ad arrivare alla fine del mese, o perché impossibilitate a onorare impegni e debiti pregressi, o perché non riescono a risparmiare, o perché impossibilitate ad assicurare ai figli un avvenire soddisfacente. A questo proposito mons. Pasini ha fatto notare che il 53% degli italiani resta ancorato tutta la vita al ceto sociale da cui proviene e vengono meno le speranze, tradizionalmente conservate dai genitori, di preparare ai propri figli una condizione sociale migliore di quella in cui loro sono vissuti. E’ come se l’ascensore sociale per la maggioranza degli italiani si fosse bloccato ha affermato mons. Pasini -, e con esso le speranze. Solo il 31,7% riesce a salire al piano superiore, mentre il 15,3% deve adattarsi ad una classe sociale inferiore a quella del padre. Mons. Pasini ha sottolineato quindi l’esigenza di un Piano organico di contrasto alla povertà. Per Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan, abbiamo le potenzialità per combattere la povertà e non è vero che non abbiamo i soldi. Ogni anno spendiamo 49 miliardi di euro per l’assistenza sociale, di cui il 90% gestiti direttamente dallo Stato. Basterebbe solo che chi ha potere facesse delle scelte, trasformando queste risorse in servizi. Mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, ha poi indicato i compiti e le azioni che spettano al volontariato e alla comunità civile nel contrasto alla povertà economica: ascolto, osservazione, ricerca e studio; prossimità e presa in carico; animazione e promozione; accompagnamento educativo; advocacy.Sir