Italia
Povertà, De Capite (Caritas): “È sempre più facile caderci ed è sempre più difficile uscirne”
“Negli ultimi anni la condizione di molte persone è cambiata. Il fenomeno della povertà, al di là dei dati che tutti conosciamo, è sempre più preoccupante”. A dirlo è Nunzia De Capite, sociologa presso la Caritas italiana. Nel mese in cui molti sono in partenza per le vacanze altrettanti, forse i più, si trovano in condizioni di indigenza. Per tracciare un bilancio sulle nuove forme di povertà il Sir l’ha intervistata.
Il fenomeno naturalmente è stato acuito dalla pandemia con un picco mai registrato, ma il vero problema è che queste persone una volta entrate nel nostro circuito di aiuti non riescono più a uscirne. Restano “imbrigliate nelle maglie della povertà” senza occasione di ripresa.
A loro si aggiungono, inoltre, i tantissimi altri che sono seguiti da anni dalle nostre strutture. Le tendenze sono in crescita e questo non è confortante. Purtroppo è sempre più facile cadere in povertà e allo stesso tempo è sempre più difficile uscirne.
Sono sempre di più le richieste di assistenza che arrivano da persone che hanno delle entrate economiche, come giovani sotto i 35 anni o coppie con figli. Anche il reddito medio di chi si rivolge a noi è aumentato. In questo momento si aggira attorno ai mille euro, che in molte situazioni sono nulla per mandare avanti una famiglia. Molte di queste persone, avendo uno stipendio, non accedono al Reddito di cittadinanza e si trovano in un limbo dal quale non riescono a uscire.
Un altro fenomeno che ho notato è che, una volta, molti di loro avevano remore nel rivolgersi ai centri di aiuto. Oggi questo non accade più, sia per il lavoro d’informazione svolto negli anni sia, purtroppo, per le reali condizioni di bisogno.
L’unica domanda da porsi è: “Come si aiutano queste persone?”. Si deve “tornare al nocciolo” della questione e agire di conseguenza.