Caritas

Povertà: Caritas italiana, presentato il Bilancio sociale

“La Caritas non ha copyright anzi è meglio che la carità sia copiata”., ha detto il presidente mons. Carlo Maria Redaelli. Don Pagniello, “disuguaglianze e poveri in aumento, è il momento di fermarsi e fare scelte concrete su priorità”

Presidente Caritas monsignor Redaelli

 “La Caritas non ha copyright anzi è meglio che la carità sia copiata”. Così mons. Carlo Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas italiana ha aperto oggi a Roma, nella sede della Cei la presentazione del Bilancio sociale 2023 di Caritas Italiana. Il documento, riferito alle attività dell’anno passato, rende conto – in una logica di trasparenza – dell’utilizzo e della valorizzazione delle risorse a disposizione e dell’impatto pedagogico, sociale e di sostenibilità di quanto operato da Caritas Italiana, in ordine al proprio mandato di promozione dello sviluppo umano integrale.

Il Bilancio sociale 2023 non è un documento di rendicontazione finanziaria e operativa, ma soprattutto uno strumento di comunicazione in un’ottica di animazione di comunità. Riflette infatti l’impegno Caritas in una prospettiva di “ecologia integrale”, in cui la solidarietà e la responsabilità collettiva si definiscono come pilastri per costruire un mondo più equo e inclusivo.

“L’impegno di Caritas Italiana e della rete Caritas nazionale e internazionale non conosce confini perché vede in primo luogo le persone”, ha sottolineato il presidente mons. Carlo Redaelli, arcivescovo di Gorizia, nell’introdurre l’incontro. “L’impegno nel corso dell’anno passato si è sviluppato in Italia come all’estero, sempre nell’ottica dell’accompagnamento delle persone e delle comunità, della promozione della pace e della riconciliazione. Viviamo in un mondo in cui tutto è in relazione. Il Bilancio sociale esprime il nostro sentirci responsabili e cercare di fare la nostra parte, con particolare attenzione a chi si trova in una situazione di vulnerabilità”.

L’ultimo anno è stato segnato da una serie di incertezze e sfide che hanno condizionato il mondo, mostrando quanto sia importante un impegno collettivo e unitario. All’interno del Bilancio sociale 2023 la doppia dimensione della sfida e dell’impegno Caritas come animatrice di comunità, a livello nazionale e internazionale, viene messa in rilievo da specifiche tematiche e focus: in Italia, sottolineando la realtà dei “working poor” – coloro che, nonostante abbiano un impiego, vivono in condizioni di povertà. Il fenomeno del lavoro povero, nel corso del 2023, ha visto la risposta forte di 59 Caritas diocesane che hanno presentato e attuato progetti in ambito lavoro con i fondi Cei 8xmille. Progetti che ci restituiscono una fotografia dei rispettivi territori accomunata da situazioni di crisi socioeconomica e precarietà occupazionale per una fascia sempre più ampia di popolazione. È importante sottolineare come l’impegno nella testimonianza della carità si attua ogni giorno anche grazie agli oltre 84mila volontari che operano nei servizi Caritas.

In ambito internazionale la “terza guerra mondiale a pezzetti” sembra non avere fine: dall’Ucraina alla Terra Santa al Sudan, in un mondo che non trova pace, Caritas Italiana, in coordinamento con la rete delle Caritas nazionali e delle Chiese sorelle, è stata impegnata in progetti di risposta alle emergenze, come in Turchia, dove il terremoto del 6 febbraio 2023 ha causato oltre 50mila morti, ma anche in progetti di sviluppo per contrastare i cambiamenti climatici, come nel Bangladesh colpito da tifoni e inondazioni. Oppure in progetti di pace e riconciliazione, come il Centro giovani a Damasco, in una Siria ferita da una guerra lunga oltre 13 anni. Ma anche in programmi di impegno a favore di migranti e rifugiati come i Corridoi umanitari, universitari e lavorativi, che declinano in maniera concreta le parole di Papa Francesco “accogliere, proteggere, promuovere, integrare”.

“La pubblicazione del bilancio sociale è per Caritas Italiana un’occasione di verifica e di rilancio”, ha detto il direttore nazionale don Marco Pagniello. “Ci fermiamo a vedere e a far vedere quanto le nostre opere e le nostre azioni hanno fatto crescere le comunità, quanto le hanno fatte diventare protagoniste sui territori, soggetti attivi di una carità realmente generativa. La solidarietà non è solo una virtù, ma diventa sempre più principio fondante della vita sociale quando più riusciamo a fare rete con tutti coloro a cui sta a cuore il bene comune”.

“Abbiamo bisogno di una tregua non solo nei conflitti internazionali ma anche in Italia. È arrivato il momento di fermarci e di fare delle scelte concrete rispetto alle priorità sociali. Accompagnare questi processi e poi passare ad altre priorità”. È l’appello rivolto alle istituzioni lanciato da don Marco Pagniello. “Come Caritas sentiamo la responsabilità di dire: nessuno si senta escluso – ha affermato –. Però gli ultimi dati della Banca d’Italia ci dicono che stanno aumentando le disuguaglianze, che i ricchi si arricchiscono anche di più, aumentano i poveri e la classe media è in difficoltà”. Il 19 giugno Caritas italiana presenterà a Roma il suo punto di vista nel Rapporto povertà ed esclusione sociale.

Alla presentazione sono intervenuti anche don Claudio Francesconi (economo Cei), Marco Marcocci (presidente di Confcooperative Roma), Stefano Consiglio (presidente di Fondazione Con il Sud), Giulia Longo (Caritas Turchia) e Isabella Mancino (Caritas diocesana di Rimini).

Il Bilancio sociale 2023 è disponibile in versione integrale su www.caritas.it.