Occorre inserire nell’agenda politico-sociale del Paese la questione povertà, che troppo spesso emerge solo dentro e dietro la questione sicurezza. È quanto sottolineato oggi dal presidente di Caritas Italiana, mons. Francesco Montenegro, che insieme al direttore mons. Vittorio Nozza è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Questo vuol dire ha aggiunto mons. Montenegro – costruire un Piano nazionale di contrasto alla povertà, come segno di una mobilitazione non solo istituzionale, ma anche sociale, puntando alla costruzione di politiche di giustizia che diano strutturalmente dignità a chi fa più fatica. Al presidente Napolitano è stata segnalata l’assenza di politiche di contrasto, organiche e strutturali, al fenomeno povertà; la necessità di operare un cambio di prospettiva nella spesa sociale, passando dai trasferimenti monetari all’offerta di servizi; l’urgenza di politiche di sostegno alle famiglie che vedono crescere insicurezza e rischio di povertà; l’attenzione prioritaria al tema lavoro, per far fronte sia alla piaga della disoccupazione giovanile, sia al dramma di chi perde l’occupazione e rischia di rimanere fuori per sempre dal mondo del lavoro. Riguardo alla questione povertà/esclusione Caritas italiana ha evidenziato alcune preoccupazioni in merito all’insufficienza dell’attuale normativa sull’immigrazione, orientata più al controllo del fenomeno che ad una prospettiva di integrazione; la mancata regolamentazione legislativa per i richiedenti asilo, che non fa onore al nostro Paese, nonostante pratiche di accoglienza consolidate e organizzate; la persistente strumentalizzazione delle condizioni di marginalità nel dibattito spesso scomposto sul tema sicurezza, che comporta una spirale di carcerizzazione come unica alternativa alla costruzione di un sistema di protezione sociale, rendendo così lettera morta il dettato costituzionale relativo alla rimozione degli ostacoli di ordine economico sociale’.Sir