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POVERTÀ: CARITAS-FOCSIV LANCIANO CAMPAGNA PER RICORDARE AI GOVERNI GLI OBIETTIVI DEL MILLENNIO

Quattro richieste ai governi: “Aumentare in qualità e quantità gli aiuti allo sviluppo; cancellare il debito; tassare le speculazioni finanziarie; garantire la sicurezza alimentare per tutti”. Questi i principali obiettivi della Campagna sugli obiettivi del millennio lanciata oggi a Roma da Caritas italiana e Volontari nel mondo-Focsiv, in collaborazione con Acli, Associazione Papa Giovanni Paolo II, Azione cattolica italiana, Cvx, Mcl, Movimento giovanile salesiano, Cisl.

La Campagna – che rientra nella più vasta mobilitazione mondiale prevista per tutto il 2005 e intitolata “Global call for action against poverty” – consisterà innanzitutto nell’invio di cartoline al presidente del Consiglio italiano e al primo ministro inglese, in qualità di rappresentante del Paese dove si svolgerà il prossimo G8 (a luglio in Scozia), per ricordare ai governi gli obiettivi che si erano prefissi nel 2000 con la “Dichiarazione del millennio”, tra cui quello di dimezzare la povertà e la fame nel mondo entro il 2015. Tutte le associazioni aderenti alla Campagna, ha spiegato durante la conferenza stampa Sergio Marelli, presidente di Volontari nel mondo-Focsiv, “organizzeranno su tutto il territorio nazionale, soprattutto nelle zone più periferiche, degli incontri e delle iniziative di sensibilizzazione sui temi della Campagna”.

Le organizzazioni porteranno avanti quindi un lavoro di “lobby” presso i politici e di “denuncia sulle condizioni di miseria e ingiustizia in cui versano miliardi di persone nel mondo”, ha detto don Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana. Riguardo al maremoto nel sud est asiatico don Nozza ha ricordato che “le proporzioni gigantesche della tragedia sono dovute proprio al forte grado di vulnerabilità in cui versavano i territori delle popolazioni colpite”. Da qui l’impegno delle organizzazioni aderenti alla Campagna a far presente “l’obbligo morale della comunità internazionale di tener fede alle promesse di aiuto e di invio fondi verso i paesi colpiti perché, come già accaduto in passato, gli annunci di solidarietà non si esauriscano nel sensazionalismo o nella mera propaganda”.Sir