Arezzo - Cortona - Sansepolcro

«Portare il Risorto fra le famiglie di Sansepolcro»

E’ stata una omelia semplice quella che il Vescovo ha rivolto ai fedeli di Sansepolcro durante la Santa Messa di Pasqua che ogni anno monsignor Bassetti celebra nella concattedrale con i parroci. Dire semplice non vuol dire sminuire il messaggio: anzi è riconoscere il pregio di saper riaffermare le verità fondamentali della nostra fede e che a volte (per la fragilità dell’uomo) dimentichiamo, quando addirittura non capita di stravolgerle (ad esempio se si considera la Resurrezione alla stregua della reincarnazione). Più volte monsignor Bassetti ha intercalato i suoi pensieri con il grande annuncio di Pasqua «Fratelli, Cristo è Risorto» ribadendo che «è questa» la Resurrezione di Cristo, «la nostra Pasqua». L’omelia è iniziata con queste parole: «Vi porto l’annuncio che Cristo è Risorto». Per un attimo mi è piaciuto pensare e vedere il successore degli Apostoli coinvolto nel messaggio che Gesù affida a Maria Maddalena e che deve riferire ai dodici raccolti nel Cenacolo di Gerusalemme.Nell’omelia ho trovato consequenziale il riferimento fatto alla vita di Gesù che se raccontata oggi «potremmo intitolarla – ha detto il Vescovo – la storia di una sconfitta». Un uomo «nato nel silenzio e nella povertà» che «umanamente parlando, che non contò nulla». Eppure, ha continua il Vescovo, «ora Egli conta tutto per noi. Conta tutto per milioni di creature, che testimoniano il Suo nome, anche con la vita». L’augurio che il Vescovo ha rivolto ai presenti è stato quello di avere «fede in Gesù Risorto insieme alla felicità di credere che Cristo è presente e vivo» ricordando che «la nostra vita non è un fallimento mai» perché «colui che ha vinto la morte ha cambiato la nostra vita». Prendendo spunto dalla lettera ai Corinzi il Vescovo ha ricordato che risorgendo «Cristo ha seminato una ‘novità di vita’» e noi siamo «azzimi di sincerità e di verità» che non dobbiamo «comprometterci più con il mondo, liberati dall’orgoglio, dall’egoismo e dalla bramosia del possedere». Questo, ha precisato il Vescovo, deve portare il cristiano a lottare «contro il peccato». Poi l’invito a portare l’annuncio pasquale «nelle nostre case, nei nostri posti di lavoro, nelle nostre scuole, nei nostri luoghi di divertimento e negli spazi dove si incontrano i nostri ragazzi». Tuttavia per essere capaci di fare questa conversione il Vescovo ha suggerito di «riprendere il nostro cammino dando spazio alla parola di Cristo, alla sua presenza eucaristica, alla vita sacramentale, alla preghiera». Nella parte conclusiva della sua omelia, monsignor Bassetti si è augurato che l’annuncio di Pasqua porti «riconciliazione nelle nostre famiglie» e che «trasformi in gioia, in festa, la vita di ogni creatura». Infine, la conclusione aperta alla speranza. «Cristo ha cambiato la nostra tristezza in gioia».Alessandro Boncompagni