Vita Chiesa

PONT.CONS.MIGRANTI: TURISMO, IMPORTANTE “SAPER ACCOGLIERE” E “SAPER VIAGGIARE”

Il turismo è “occasione privilegiata” per “l’incontro fra le diverse culture del mondo”, per cui è tanto importante “saper accogliere” quanto “saper viaggiare”. Lo ribadisce il Messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, che si celebra il 27 settembre, quest’anno sul tema: “Turismo e avvicinamento delle culture”. Nel messaggio, firmato dal presidente l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò e dal segretario mons. Joseph Kalathiparambil, si ricorda che “più di novecento milioni di persone compiono viaggi internazionali, agevolati dai moderni mezzi di comunicazione e dalla riduzione dei costi”. In questo modo, il turismo si presenta come una “attività che abbatte le barriere che separano le culture e promuove la tolleranza, il rispetto e la mutua comprensione. Nel nostro mondo, spesso diviso, questi valori rappresentano le fondamenta di un futuro più pacifico”. Il turismo, prosegue il messaggio, “può favorire, per sua natura, sia l’incontro che il dialogo, giacché mette in contatto con altri luoghi, altre tradizioni, altri modi di vivere, altre forme di vedere il mondo e di concepire la sua storia. Per tutto questo, il turismo è certamente un’occasione privilegiata”.“Per dialogare, tuttavia, la prima condizione è di saper ascoltare – precisa il testo -, di voler essere interpellati dall’altro, di voler scoprire il messaggio che si cela in ciascun monumento, in ogni manifestazione culturale, su una base di rispetto, senza pregiudizi né esclusioni, evitando letture superficiali o parziali. Così, è tanto importante ‘saper accogliere’ come ‘saper viaggiare’. Ciò implica che le attività turistiche vanno organizzate con riguardo verso le peculiarità, le leggi e i costumi dei paesi di accoglienza, per cui i turisti, prima della loro partenza, dovranno raccogliere informazioni sulle caratteristiche del luogo che intendono visitare. Allo stesso modo, le comunità che ricevono e i professionisti del turismo dovranno conoscere le forme di vita e le aspettative dei turisti che li visitano”. Un obiettivo della pastorale del turismo è invece “quello di educare e preparare i cristiani affinché l’incontro delle culture, che può realizzarsi nei viaggi, non sia un’opportunità persa, ma serva come arricchimento personale”. Il messaggio suggerisce di “adottare una serie di iniziative pastorali concrete”, che mostrino “in forma chiara e accessibile l’originale e profondo significato religioso di tali manifestazioni culturali, utilizzando risorse moderne e attraenti e approfittando delle risorse personali e tecnologiche a disposizione”.Fra le proposte concrete c’è “l’elaborazione di itinerari turistici che offrano la visita ai luoghi più importanti del patrimonio religioso-culturale della diocesi”. Si deve inoltre “favorire un ampio orario di apertura e disporre di una struttura di accoglienza adeguata”. Su questa linea è importante “la formazione spirituale e culturale delle guide turistiche, mentre si può studiare la possibilità di creare organizzazioni di guide cattoliche”. È opportuno anche elaborare “pubblicazioni locali sotto forma di dépliant turistici, di pagine web o di riviste più specializzate sul patrimonio, con l’intento pedagogico di mettere in evidenza l’anima, l’ispirazione e il messaggio delle opere, e con un’analisi scientifica volta alla comprensione profonda dell’opera”. “Non possiamo rassegnarci a concepire la visita turistica come una semplice pre-evangelizzazione – conclude il messaggio -, ma dobbiamo avvalercene come piattaforma per realizzare l’annuncio chiaro ed esplicito di Gesù Cristo”. Per l’occasione viene annunciata ufficialmente la celebrazione del VII Congresso Mondiale di Pastorale del Turismo a Cancún (Messico) dal 23 al 27 aprile 2012. Sarà organizzato dal Pontificio Consiglio, in collaborazione con la Conferenza Episcopale Messicana e la prelatura di Cancún-Chetumal.