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PMI: scatta la corsa alla riorganizzazione aziendale
Di fronte a uno scenario così mutevole, la scelta delle PMI è spesso quella di optare per una gestione pro-reattiva, un iter che sempre più spesso finisce per condurre verso un processo di riorganizzazione aziendale.
Cos’è la riorganizzazione aziendale e perché è importante per le PMI
La riorganizzazione aziendale è un percorso con il quale le compagnie apportano una serie di cambiamenti nella loro struttura organizzativa.
Si tratta di un processo cruciale, spesso inevitabile, che ha lo scopo di individuare ed eliminare i piccoli e i grandi problemi che distolgono l’attenzione dagli obiettivi dell’impresa. Proprio per questo è da considerarsi un imperativo per tutte quelle aziende intenzionate a consolidare la loro presenza nel settore.
Un’ottima ristrutturazione assicura una maggiore efficienza nella direzione dei processi di produzione, ma anche un miglioramento delle singole strategie aziendali, una gestione economica più efficace e, in parallelo, un aumento dei profitti. In questa evoluzione, a essere ridefiniti sono gli ingranaggi della società nel loro insieme, dal management agli investimenti, dai ruoli alle diverse aree dell’impresa, comprese le attività e le responsabilità della forza lavoro.
Tuttavia, nonostante si tratti di un processo finalizzato a condurre le aziende verso il successo, non esiste un percorso di organizzazione aziendale che possa dirsi efficace per qualunque attività. Difatti, anche se l’iter può prevedere strategie talvolta simili, è necessario modularle in base alle specifiche esigenze, affidandosi a consulenti specializzati nelle attività di gestione aziendale.
Una delle realtà italiane di riferimento per questo genere di procedure è Lex e Business Advisory, che aiuta gli imprenditori a capire come riorganizzare la propria azienda tenendo conto di tutte quelle risorse di tipo informatico e culturale che contribuiscono a dare vita a strategie di crescita organica. Il tutto prima del commercialista, che in genere può soltanto prendere atto della criticità dopo che si è verificata.
Del resto, un cambiamento di questo tipo si effettua non soltanto attraverso una profonda riorganizzazione dell’ambiente aziendale nel suo insieme, ma anche mediante un’evoluzione del ruolo dell’imprenditore, al quale è necessario fornire tutti gli strumenti per gestire il futuro dell’impresa con un approccio più consapevole e competitivo.
E sebbene molti manager continuino a pensare che una riorganizzazione aziendale debba essere riservata solo a quelle PMI che presentino oggettive difficoltà, il mondo degli affari restituisce una realtà ben diversa, evidenziando come una ristrutturazione di questo tipo possa essere determinante anche per aziende redditizie, determinate a mantenere un ruolo di primo piano sul mercato.
Come avviene una riorganizzazione aziendale?
Un iter di ristrutturazione aziendale ha inizio con un’analisi preliminare, atta a valutare lo stato della azienda e prendere in esame ogni singolo elemento di crisi.
La fase successiva prevede la formulazione di una strategia di intervento, che in genere è finalizzata a ridefinire i ruoli e a dare un nuovo assetto organizzativo alla luce dei nuovi propositi. La procedura, naturalmente, viene attuata in base a specifiche scadenze, e in particolare tenendo conto della necessità che ogni obiettivo venga raggiunto nel più breve tempo possibile.
In questi frangenti, vengono messe in atto procedure organizzative complesse, che in prima battuta comprendono una valutazione del clima organizzativo e un parallelo miglioramento delle performance e dell’intero ambiente aziendale. Allo stesso tempo, si prevede una fase in cui vengono analizzati e rielaborati i processi secondo procedure più ottimizzate, con il proposito di potenziare l’efficienza e di riflesso incrementare la fase produttiva.
Le migliori strategie di riorganizzazione aziendale prevedono inoltre l’implementazione di sistemi di Management by objectives, un modello operativo che incoraggia la partecipazione di manager e dipendenti attraverso un piano di azione concordato sul raggiungimento di particolari obiettivi.
La strategia, naturalmente, è affiancata sempre da corsi di formazione per tutti i soggetti coinvolti, una serie di percorsi formativi finalizzati a fornire le competenze necessarie e a dare il via a quel cambiamento culturale necessario in qualunque rivoluzione. Il tutto con un’ottimale fase di coordinazione e controllo della gestione, che aiuti a ottenere risultati duraturi sia nel breve sia nel lungo periodo.