Vita Chiesa

Pitigliano, una diocesi «al femminile»: è una donna anche il nuovo economo

di Sara D’Oriano

Un economo donna. È questa la «sorpresa» che il vescovo Mario Meini ha fatto alla sua diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello.

La scelta al femminile si inserisce nel generale ripensamento della struttura «burocratica» diocesana, volta a – sono le parole dello stesso vescovo – «riservare i sacerdoti per la preghiera e il servizio della parola, sollevandoli dai compiti non direttamente inerenti al loro ministero».

In altre parole, più laici e diaconi posti a servizio negli uffici della curia diocesana. Secondo il vescovo, non si tratterebbe di una grossa novità, quanto piuttosto di un «incaricare i diaconi di uffici e mansioni che competono direttamente al loro ordine, secondo l’antica tradizione cristiana e secondo l’attuale legislazione ecclesiastica».

E così, Valeria Elmi, già diretta collaboratrice di don Pietro Natali, ex economo, e segretaria dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, è stata nominata al suo posto responsabile dei beni immobili e mobili di proprietà dell’ente diocesano. «Lavora in curia da 15 anni e nessun prete si è mai lamentato di lei – commenta con un sorriso monsignor Meini –. E poi non è questione di maschio o femmina, quello che conta è la persona».

Comunque sia, la novità è grossa se si pensa che la diocesi maremmana può vantare di essere la prima in Italia ad avere una donna nell’esercizio di una delle funzioni più importanti e delicate all’interno della curia, senza contare che è sicuramente una delle prime diocesi ad avere il maggior numero di laici e donne al suo servizio. Infatti, oltre a Valeria Elmi, Pitigliano-Sovana-Orbetello può vantare anche una direttrice Caritas (Marcella Friz Padovani) e una vice-cancelliera, nella persona di Claudia Calenda.

L’innovazione del vescovo riguarda non solo il personale, ma anche la struttura, il cui servizio di economato, fino ad oggi ricoperto da una sola persona, verrà scisso in due uffici più specifici, quello amministrativo, che si occuperà dei rapporti economici delle e con le parrocchie, con a capo il diacono Lucio Sabatini, e quello dell’economato vero e proprio, con a capo la signora Elmi. Oltre a questo, il Seminario vescovile potrà contare su un proprio consiglio di amministrazione e su un economo specifico.

Oltre a voler alleggerire i sacerdoti dei compiti più strettamente burocratici, la volontà del vescovo è stata quella di coinvolgere il maggior numero di persone per evitare di «gravare eccessivamente di compiti alcuni pochi volenterosi, ma di cercare piuttosto il coinvolgimento e la collaborazione di un maggior numero di persone esperte e competenti. È bene infatti che molti facciano poco piuttosto che pochi facciano molto».

Occorre infine ricordare che tutti gli incarichi previsti (oltre a quelli già citati monsignor Meini ha previsto anche un «arricchimento» del personale già esistente per fare fronte alle crescenti necessità) saranno accolti a titolo gratuito, opera di volontariato in favore della diocesi, un punto non secondario che manifesta la sempre maggiore volontà di partecipazione volontaria alla vita della curia da parte dei laici.