Vita Chiesa
Pitigliano, l’ingresso del nuovo vescovo
Sono qui per annunciare il Vangelo. E per dirla con San Paolo, guai a me se non lo facessi. Anzi: cacciatemi pure (ditemi di fare le valige ) se facessi qualcosa di diverso». Il vescovo Guglielmo Borghetti mette subito i puntini sulle «i»: «Sono qui per continuare ad approfondire con voi e per voi la conoscenza di Gesù; sono qui per correre con voi verso di lui; sono qui per incoraggiarvi, sostenere, afferrandomi saldamente alla speranza che ci è posta davanti. Non mi succeda che, dopo aver predicato agli altri, io stesso venga squalificato».
Parla con tono deciso e voce ferma il nuovo vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello nel giorno (domenica 26 settembre) del suo ingresso in diocesi, sfidando anche un imprevisto vento gelido che sferza l’altare e i fedeli riuniti per la Messa all’aperto. Sono in tanti ad aver salito la rupe di tufo per accogliere a Pitigliano il vescovo Guglielmo prima in piazza Garibaldi, con il saluto della autorità, e poi in piazza della Repubblica per la concelebrazione eucaristica con i vescovi della Metropolia di Siena, oltre al predecessore e ai vescovi della diocesi di provenienza (Massa Carrara-Pontremoli) Giovanni Santucci e l’emerito Eugenio Binini. Presente anche l’arcivescovo Pier Luigi Celata, nativo di Pitigliano e segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
Cerimonia solenne, cadenzata, con l’introduzione dell’arcivescovo metropolita, Antonio Buoncristiani (titolare di Siena- Colle di Val d’Elsa-Montalcino), il benevenuto dell’amministratore apostolico nonché predecessore Mario Meini (ora a Fiesole), il cancelliere vescovile che mostra al collegio dei consultori e al popolo la lettera apostolica di nomina di monsignor Borghetti a vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello. Quindi la lettura e la firma, sull’altare, che segna l’atto di presa di possesso canonico e il sigillo da parte del cancelliere.
L’ingresso di un vescovo è ancora un evento. Soprattutto in questa terra vasta e diversificata, con zone montane e collinari di grande bellezza ma in via di spopolamente e una costa di forte attrazione turistica ma senza un centro di gravitazione. La gente guarda a lui con soddisfazione e gratitudine, anche «perché come ricorda Meini nel saluto al successore nell’antica cattedra di Sovana, oggi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, è presente il successore degli apostoli, segno di continuità nella storia e stimolo di una sempre nuova attività pastorale».
Borghetti ci mette del suo per farsi subito apprezzare. E Miriam Magnani, a nome del consiglio pastorale diocesano e di tutti i laici della diocesi, lo conferma in chiusura del suo saluto: «Vescovo Guglielmo, anche se non ci conosciamo ancora, le vogliamo già un monte e un mare di bene, come è proprio il caso di dire per la nostra diocesi».