La crisi finanziaria ed economica che si sta propagando ovunque nel mondo non ci può lasciare indifferenti. Lo scrive il vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, mons. Mario Meini, presentando un documento sull’attuale contingenza economica, preparato dal Consiglio pastorale diocesano e in diffusione in questi giorni in tutta la diocesi.Come cittadini e come cristiani prosegue il vescovo – dobbiamo realisticamente riflettere e cercare di porre in atto tutti gli sforzi di cui ci troviamo capaci. Senza inutili illusioni, ma anche senza comode rinunce. Ci è sembrato pertanto utile coinvolgere la nostra Chiesa diocesana in una riflessione su quanto effettivamente possiamo fare, in modo da non sottrarci alle nostre responsabilità e offrire umilmente, ma concretamente, il nostro contributo. Si tratta di una riflessione molto semplice, avviata senza clamore all’interno del Consiglio Pastorale Diocesano e quindi in forma ’sinodale’, che si rivolge direttamente alle comunità parrocchiali, guardando alle parrocchie come case fra le case degli uomini’, come luoghi di incontro di quanti vivono la fede cristiana, ma anche come punti di riferimento per tutti coloro che si sentono disponibili a collaborare perché la nostra vita quotidiana esprima sempre più la civiltà dell’amore. Nel testo (scaricabile dal sito diocesano www.diocesipitigliano.it) viene fatto riferimento a varie strutture, particolarmente alla Caritas, quali strumenti di servizio per coinvolgere tutti coloro che hanno a cuore le necessità dei più piccoli. L’augurio spiega ancora il vescovo – è quello di imparare a far tesoro anche delle ristrettezze contingenti per aprire la nostra mente e il nostro cuore alla ricchezza spirituale della sobrietà e della condivisione.Dopo un’analisi della situazione italiana e territoriale, il documento prevede che è logico pensare che ne usciremo tutti ridimensionati e probabilmente verranno modificati molti paradigmi della nostra vita contemporanea. Quindi elabora un contributo di riflessione sotto i titoli: L’economia è per l’uomo; La necessità di un nuovo spazio politico a servizio del bene comune; Un altro mondo è possibile; I nostri limiti e il nostro desiderio di bene. La conclusione, Contributo di azione, contiene sollecitazioni pratiche ai cristiani, alle parrocchie, alle istituzioni, ai responsabili della comunità civile e a tutti gli uomini di buona volontà affinché si aprano alla solidarietà verso il prossimo bisognoso e, innanzitutto, riscoprano stili di vita improntati alla sobrietà ed alla povertà evangelica. In pratica, potremmo dire, non tutti i mali vengono per nuocere e l’attuale crisi economica, che dobbiamo affrontare e superare, potrebbe anche portare contributi positivi al cambiamento di mentalità sempre auspicato dai documenti sociali della Chiesa, verso un mondo più giusto e solidale.