Pistoia
Pistoia, Tardelli: “Dal Sinodo risposte concrete e operative”
La Celebrazione del patrono della città di Pistoia è anche il giorno della promulgazione del testo definitivo del primo Sinodo dopo il Concilio Vaticano II
“Il Sinodo che abbiamo celebrato a 88 anni dall’ultimo e il primo dopo il Concilio Vaticano II, è stato proprio il tentativo collettivo che ha mobilitato gran parte della chiesa di Pistoia e anche realtà non ecclesiali. Il nostro Sinodo ha individuato alcune sfide importanti, alcune grandi priorità con cui misurarsi: nove per la precisione, per ciascuna delle quali sono state indicate, attraverso un’ampia consultazione e le assemblee sinodali, percorsi di impegno e di cambiamento per un rinnovamento della nostra chiesa e della sua presenza sul territorio”.
Così il Vescovo di Pistoia e Pescia, Monsignor Fausto Tardelli, nell’omelia della Messa Pontificale per i festeggiamenti del patrono San Jacopo che coincidono, quest’anno, anche con la promulgazione del Libro Sinodale.
“La testimonianza dell’apostolo Jacopo – sottolinea il Vescovo – che ha dato la vita per Cristo, primo fra gli apostoli, come ci hanno detto gli atti degli apostoli nella prima lettura, ci richiama alla consapevolezza di dover affrontare anche noi con coraggio, per essere anche soltanto uomini degni di questo nome e ancor più come cristiani, i rischi e pericoli che si incontrano se si vuol perseguire giustizia e pace. Oggi più che mai, attraversati da terribili correnti di morte, potremmo essere sopraffatti dal terrore o dal desiderio di rinchiuderci in noi, cercando disperatamente di metterci al sicuro. Non è tempo di eroi, questo no. Ma certo di uomini coscienziosi che hanno a cuore il bene dell’umanità, aldilà di ogni distinzione e appartenenza, che fanno il proprio dovere quotidiano dovunque si trovino”.
Un impegno che la Chiesa di Pistoia ha esplicitato, negli ultimi due anni, proprio nel percorso sinodale.
“Dal Sinodo – ha poi ripreso mons. Tardelli – sono state tracciate piste concrete ed operative per operare un cambiamento, una conversione che ci faccia, come chiesa pistoiese, una comunità variegata ma viva e non frammentata, gioiosa del Vangelo che accoglie di nuovo, pronta ad essere in mezzo alle strade, nella case, nei paesi, nelle situazioni più difficili ed marginate, lievito di speranza, per costruire, contro ogni avversità e opposizione del male, quel Regno di Dio che è regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace”.