“Breda non è solo problema di una città, ma questione da osservare come progetto di un Paese intero: chi ci governa non può essere indifferente davanti alla necessità di impostare una nuova politica nazionale basata sulla strategia del trasporto sul ferro”. Così mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, nella consueta chiacchierata di inizio anno con i cronisti cittadini per la festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.Su Breda ha aggiunto il presule della città in cui opera un importante stabilimento di Ansaldobreda vedo il segno di una coscienza nuova nella città, vedo una questione non solo economica ma anche umana, vedo i rischi di decadenza civile per la nostra comunità, ma vedo anche segnali di una nuova consapevolezza: compreso il fatto che da una crisi grave non se ne esce se non si avvertono le sue dimensioni anche etiche.Mons. Bianchi, che su Breda ha scritto, sotto Natale, una lettera al ministro Corrado Passera per facilitare un incontro con le organizzazioni sindacali, ha anche fatto presente il senso di una iniziativa diocesana (il tavolo lavoro) presentata alla città lo scorso 24 gennaio per aiutare una riflessione sull’emergenza occupazionale nel complesso territorio della diocesi toscana.Il nostro tavolo non è né doppione né supplenza ma vuole essere momento preliminare rispetto ai rapporti, inevitabilmente più istituzionali, tra parti politiche, produttive, associative: una sorta di zona franca dove le persone si possano incontrare per trovare i percorsi più praticabili per una mitigazione della crisi.Nel corso dell’incontro come di consueto organizzato, in prima mattina, dall’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali con la formula A colazione con il vescovo – mons. Bianchi è anche intervenuto nel merito del messaggio di papa Benedetto XVI per la Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, messaggio dedicato al rapporto fra parola e silenzio.Vale per tutti ma soprattutto per voi giornalisti ha detto Bianchi la necessità di trovare spazi materiali di riflessione da ricavare all’interno delle vostre vite: momenti in cui restare soli con la propria coscienza, spazi che danno qualità, ma anche spessore professionale, al lavoro importante che voi fate. Ciascuno di noi, anche i giornalisti, ha dentro sé una piccola cella di monaco, una oasi in cui trovarsi solo con sé stesso.Bianchi ha infine aggiunto (Fra le prime cose della mattina leggo i giornali e penso alla responsabilità del vostro lavoro) come i giornalisti stiano destinati a stare sempre sul ponte fra gli accadimenti e le persone e che per fare bene questo prezioso vostro lavoro occorrano almeno due qualità: l’onestà intellettuale e la libertà.